Intervista a Massimiliano Telloli, autore de “PENSIERI EQUIVOCI”
Massimiliano Telloli, agente di commercio, magazziniere e scrittore, vive a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano. Si definisce “Innamorato dalla magia delle parole che leggere danno“. Nell’intervista che segue ci parla del suo Pensieri equivoci.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
È una raccolta di riflessioni e poesie scritte con il mio personale stile. Dando importanza ai vari e multipli significati che le parole sanno dare.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Ho iniziato a scrivere i miei pensieri e testi di canzoni a 16 anni e a 18 anni ho partecipato a un concorso indetto da Luca Barbarossa arrivando tra i primi 5. Nell’anno del militare ho scoperto Jacques Prévert, Montale, Neruda, Pasquale Panella, i quali mi hanno aperto un mondo. Sentivo che la struttura dei testi delle canzoni era troppo stretta per quello che volevo mostrare agli altri.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Beh… Potrei dire più di 20 anni. Fino a questo momento, non mi sentivo pronto al grande salto per imprimere con forza e dedizione su fogli di carta le mie sensazioni, compresi i pensieri più intimi. Adoro con ardore giocare con le parole, portare il lettore a riflettere su quello che sta leggendo.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Dunque, vediamo… Se dovessi dire un nome potrei dire a Pasquale Pannella, mi ha sempre affascinato il suo modo di scrivere portando il lettore a pensare di leggere cose stralunate che poi alla fine si riordinano tirando fuori le emozioni dal nostro pozzo dei desideri. Il mio libro cerca di andare verso quel credo.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Io ascolterei del buon blues jazz. Mi è sempre piaciuto leggere e scrivere con in sottofondo della musica che arriva dal profondo dell’anima.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Le asole sono strette faccio fatica a abbottonare e sbottonare i bottoni nel cuore per poter indossare Il sentimento che tu continui a provare.