Intervista a Tina Mucci, autrice de “I segni sul vetro”
Tina Mucci, classe ’66, è nata e vive a Benevento. Scrive da sempre, per hobby e per passione, anche se nella vita ha sempre fatto altro, per necessità. Buyer in un’azienda, titolare di un’attività commerciale, commessa…insomma, ha svolto svariati lavori. Ma la sua mente inquieta, e la triste realtà lavorativa, la spinge a cercare strade diverse. In questa intervista ci parla di I segni sul vetro.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
I segni sul vetro è un libro che parla di tanti personaggi. I principali sono tre cinquantenni romani, Bruno, Maurizio e Giulio. Si conoscono fin da ragazzini, anche se sono diversi per origine e per vissuto, le loro vicende e quelle delle loro famiglie sono al centro della trama. La perfezione non esiste, una foto vista da dietro un vetro rotto può essere sempre bella, ma non più perfetta.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Io scrivo da sempre, prima ancora di imparare a scrivere, inventavo storie nella mia testa. Scrivo da sempre, anche se attraverso momenti di buio. Leggo anche tanto. Di libri ne ho scritti diverse decine, è chiaro che molti sono solo un esercizio di scrittura. Ho pubblicato un mio primo romanzo a mie spese, esperienza fallimentare che non rifarei. Poi, con testardaggine, ho trovato un editore.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
I segni sul vetro è un romanzo lungo, per scriverlo in prima stesura ho impiegato più o meno un anno. Io scrivo ancora a mano. Poi, ho cominciato a scriverlo al computer, a limarlo, a correggerlo, ad alleggerirlo. Ci sarà voluto un altro anno.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Non ho modelli…mi piace lo stile asciutto di alcuni autori americani. Tra quelle italiane, mi piace Sveva Casati Modigliani.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Ogni capitolo del mio libro comincia con una frase di una canzone. Un Cd con le canzoni scelte sarebbe l’ideale..per entrare meglio nell’atmosfera.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Salve, sono Tina Mucci, scrivo da sempre, perché la mia vita non mi basta e mi piace pensare di poter regalare vite diverse a chi la pensa come me.