Intervista a Pio Bianchini, autore de “Petra Rubea”
Pio Bianchini nasce a Bologna nel 1957. Imprenditore con la passione per la scrittura, oltre a Petra Rubea ha pubblicato, nel 2012, La leggenda di Ca’ Battaglia, menzione di merito al Premio Letterario Città di Cattolica e premiato al Premio Montefiore. Nel 2017 ha pubblicato Hadriaticum, Premio della Giuria al Premio Letterario Milano International.
Parliamo subito del tuo ultimo libro Petra Rubea. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Petra Rubea è un romanzo storico ambientato nel Montefeltro della fine del tredicesimo secolo. Narra le avventure del popolo della contea di Pietrarubbia, governata all’epoca da Corrado di Pietrarubbia, cugino dei Montefeltro di Urbino. La storia è vera e, sino a oggi, inedita. L’antico e cadente maniero di Monte San Lorenzo è retto da Bonzio, fido vassallo del conte Corrado…
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Sono un appassionato di trekking e mountain bike, e studio la storia dei luoghi che visito e la genealogia delle genti che li hanno abitati. Frequentando archivi e biblioteche, scopro così vicende antiche, avvincenti, inedite e dimenticate. Perché non raccontarle?
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Dopo un anno di ricerche storiche, ho scritto il romanzo in circa sei mesi e, per correggerlo, ce ne sono voluti altri tre. Scrivo nel mio studio e mi piace farlo ascoltando, a volte in cuffia, un sottofondo di musica jazz fusion. Di solito, penso come e cosa scrivere mentre sto pedalando e faticando in mtb.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Il mio autore preferito è Valerio Massimo Manfredi e ritengo che il suo libro migliore sia Alexandros. Anche Umberto Eco e Il nome della rosa non sono affatto male… Si parva licet componere magnis!
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Un pezzo del pianista Bob James, Women of Ireland.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
In Italia abbiamo una storia antica e appassionante, e la lettura di un buon romanzo storico è uno dei modi migliori per conoscerla divertendosi.