Intervista a Franco Pasquale, autore de “Quei primi passi sulle acque del lago”
Franco Pasquale nasce a Chieti nel 1953. Dopo studi classici nella sua città, consegue la laurea in giurisprudenza presso LA SAPIENZA di Roma. Dopo aver iniziato a scrivere a per giornali di tiratura nazionale e aver pubblicato volumi di vario genere, ha avviato la propria attività di imprenditore edile ed ora è amministratore unico della WORKING HOUSE SRL di Pescara. È presidente ASCOM a Pescara.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca
È il tentativo di entrare nella psiche di San Pietro, quando non era ancora Pietro, ma Simone. La sua umanità, i suoi dubbi sulla natura e sulla missione del Cristo. Episodi di vita quotidiana, sulle orme del vangelo, ma anche frutto di fantasia.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Nasce da liceale, sui banchi del liceo ginnasio G.B. Vico di Chieti, a fine anni ’60. Poi continua con la iscrizione presso l’albo dei giornalisti pubblicisti, con la pubblicazione di una prima serie di volumi per lo più di ispirazione giornalistica o manualistica di vario genere. Quindi tanti anni dopo, 4 libri di poesia ed infine questo romanzo- storico. psicologico- religioso.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho impiegato a scriverlo oltre 20 anni. Ho studiato la cultura ebraica del tempo, i luoghi del tempo, i vangeli, le varie cristologie.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Adoro la Yourcenaur..ma lasciamo perdere ogni paragone…Sono nato giornalista e conservo uno stile giornalistico, con tendenza alla analisi introspettiva, con l’amore per il dettaglio, anche a causa della mia formazione giuridica.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Davvero non saprei…
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Se avete un qualche interesse rivolto al sacro, se avete dubbi sul senso della esistenza, se pensate di essere anche voi un po’ Simon Pietro nel suo ambivalente rapporto con il divino, leggete questo libro.