L’autore invisibile, riprendiamo la nostra rubrica sulla traduzione letteraria!
Era il lontano 2010 quando proponevo – a questo portale letterario – una rubrica sulla Traduzione Letteraria, dall’emblematico titolo “L’Autore Invisibile”.
Sfida che venne immediatamente raccolta con entusiasmo da ambo le parti, tanto nella libertà decisionale lasciatami dall’alto, quanto da parte mia, nell’investigare la tematica dalle più sfaccettate angolazioni.
Così scrivevo allora nell’incipit…
“Un traduttore letterario costruisce ponti tra paesi/culture, intreccia rapporti e conferisce inevitabilmente una personalissima impronta al testo, anche se questo dev’esser fatto nel modo più discreto e impercettibile possibile.
Una buona traduzione è un testo che il lettore crede sia stato scritto nella lingua in cui lo legge.
Alla base, dunque, dev’esserci necessariamente una profonda comprensione del testo di partenza, che spesso va “interpretato” in modo da riuscire a rendere le diversità.Ebbene, l’Autore Invisibile vuol’esser un’incursione in questo misterioso quanto affascinante universo, nel tentativo di ridare dignità ad un mestiere senza il quale non avremmo avuto modo di godere di alcuni dei più grandi capolavori della letteratura mondiale!”.
Alterne vicende professionali e personali mi hanno impedito di curare l’armonico sviluppo della rubrica come avrei voluto; tuttavia c’era qualcosa dentro di me che m’impediva di prenderne le distanze definitivamente, certa che prima o poi i tempi sarebbero stati maturi per riprendere le fila del discorso; almeno però il semino era stato gettato, toccava solo aspettare che germogliasse.
Proprio come quelle “fraterne amicizie”, che non importa ogni quanto ci si senta/veda…fatto sta che, quando poi ci si ritrova, sembra essersi lasciati poco prima e si riprende il rapporto assaporandone appieno ogni attimo.
Quel momento è finalmente giunto qualche mese fa, quando un’e-mail mi annunciava che a luglio 2016 sarei stata ospite-borsista presso l’International Writers’ & Translators’ House di Ventspils (in Lettonia), per ben quattro settimane, per lavorare alla traduzione del romanzo per l’infanzia “Sprīdītis”, della scrittrice Anna Brigadere, ancora inedito in Italia.
In quegl’istanti il mio pensiero è volato subito alla rubrica: prim’ancora di divulgare la notizia o fare mente locale su come avrei materialmente sviluppato il mio progetto editoriale di scouting, L’Autore Invisibile chiedeva dentro di me, a gran voce, di riprendere la narrazione.
E così, nella speranza di fare cosa gradita anche a tutti quegli Autori (più o meno Visibili), in cerca d’ispirazione, ho deciso di documentare questa mia esperienza; e lo faccio a partire dal viaggio, consapevole di quanto spesso “non sia tanto importante la meta, bensì il cammino”.