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Direttore Generale di Bruno Agostini

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Noi siamo parte di un’organizzazione che vede il mondo in una certa maniera, giusta, sbagliata, chi se ne fotte. È la nostra maniera. Noi abbiamo le nostre regole, le nostre leggi che rispettiamo e vogliamo far rispettare.

I dialoghi in un familiare dialetto, in cui si dice e non si dice, e la precisa presentazione dei molti personaggi coinvolti nelle vicende scatenate dal fallimento della più grande istituzione finanziaria del sud Italia catapultano il lettore in una storia avvincente e intrigante: in una saga.

Sullo sfondo di una Napoli affascinante ma difficile, quella dai vicoli stretti e affollati, turbata dalle manifestazioni dei disoccupati e dal traffico chiassoso, si muovono, determinate ma silenziose, le pedine dell’Organizzazione: dal “Re” all’ “alfiere”, ogni mossa è precisa e abile e ci racconta le politiche, i meccanismi, gli equilibri e la strategia di un mondo che sembra lontano e improbabile.

Un libro interessante, attuale nelle realtà e nelle dinamiche di potere, raccontate con estrema chiarezza dall’autore, che non solo scrive una storia, ma ci fa entrare il lettore dentro. E lo accompagna con prudenza, tenendogli la mano, nella sua bella Napoli.

Guagliò chésta è un’arte, certe cose non s’imparano, te le devi sentire dentro, si no è meglio che ti metti a fare un’altra cosa.

Ha lasciato Napoli trent’anni fa, quanto le manca la sua città d’origine?

Ho lasciato Napoli, ma questo non era un segno di dissafezione. Anzi! La porto profondamente ancorata al mio cuore; continua ad influenzare la mia maniera di essere, di concepire la vita, i rapporti con gli altri, le mie speranze.

Se non ci sono più tornato é stato solo per il timore di vederla cambiata, di muovermi come un semplice turista Ho preferito conservare in me la sua immagine di allora, come un vecchio e indimenticato amore, sul volto del quale avevo paura di ritrovare i segni dell’invecchiamento.

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Com’è nato questo romanzo e soprattutto qual’era il suo obiettivo nel raccontare gli affari e gli intrighi dell’Organizzazione con il suo Re e le Regine?

Da giovane amavo scrivere, ma le vicende della vita mi hanno portato ad un impegno professionale completamente differente. Per questo, dal momento in cui sono entrato nel mondo della finanza, ho preferito abbandonare ogni altra ambizione.

La nascita del romanzo (Pasqua 2008) è avvenuta come un’onda di piena che s’infrange sui frangiflutti. Un giorno, all’improvviso mi sono messo a scrivere. Volevo parlare appunto di Napoli e, naturalmente, non potevo non pure toccare le ferite che porta incise nel suo corpo. L’obiettivo,  quindi, non era certo quello di libro sulla camorra, che d’altra parte chiamo sempre e solo l’Organizzazione. Se vuole, tutto mi è servito ed è stato utilizzato allo scopo cui accennavo. Lei solo lei, doveva essere al centro di tutto. Insomma, la storia era un mezzo e mai il fine ultimo.

Pensa di voler scrivere ancora di Napoli? Magari dando un seguito a questa storia o invece raccontando di altri aspetti di questa bella e faticosa città..

Il libro è il primo di una trilogia, già conclusa e accettata dall’editore che prevede per luglio la prossima uscita e l’ultima per dicembre. Entrambe le storie sono ancora ambientate a Napoli (l’ultimo anche a Barcellona) e vedranno coinvolti alcuni dei personaggi già presenti nel primo, cui se ne aggiungeranno di nuovi. La stessa cosa per il terzo.

La fine della trilogia è stata definita dall’editore (bontà sua!) “biblica”.

Alfonsa Sabatino

Autore: admin

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1 Commento

  1. La completa trilogia e´imperdibile, un crescendo magistrale, un canto d’amore per questa cittá unica, una scrittura magistrale.
    Germana

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