La tristezza ha il sonno leggero
Esce oggi 07 Marzo il nuovo romanzo di Lorenzo Marone “La tristezza ha il sonno leggero”, per la casa editrice Longanesi.
Le radici della tristezza
Il protagonista, dal nome che è tutto un programma, parte già con una vita sfigata: trascritto erroneamente dall’anagrafe Erri sarebbe, invece, dovuto essere Henry per desiderio del padre di omaggiare Charles Bukowski.
Mi chiamo Erri Gargiulo e mi faccio di speranza da quarant’anni. Se esistesse un gruppo di sostegno per drogati di speranza dovrei presentarmi così.[…] Ho iniziato a sperare a cinque anni, quando mi illudevo che i miei la smettessero di litigare. Poi ho sperato che mio padre tornasse a casa e che mia madre non s’innamorasse di un altro uomo.
Erri è il figlio di una coppia che presto si separa: padre intellettuale e anarchico, madre ambiziosa che pur di negar le proprie umili origini si costruisce un personaggio austero e dominante.
La separazione dei genitori è il primo evento stressante della vita del piccolo Erri, che inizia a condurre una vita disordinata, passando da una casa all’altra e assistendo, inerte, alla costituzione di due famiglie completamente nuove. La madre sposa un altro uomo, che ha già una figlia, Arianna, nata dal precedente matrimonio naufragato, e con cui ha due figli; anche il padre, con il quale Erri non riesce a instaurare un dialogo, costruisce una nuova famiglia con una donna spagnola, dalla quale ha una figlia. È inevitabile che Erri subisca il peso di questa “famiglia allargata” che incide in maniera greve sulla propria personalità: incapace di sentire l’amore da nessuna delle due famiglie, ignorato dal padre, indifferente alla donna spagnola che il padre ha sposato e quasi un peso per la madre, che, dalla nuova famiglia, ha invece avuto due figli superlativi.
La psicologia lo conferma, i nostri turbamenti da adulti trovano sempre radici nell’infanzia: è da allora che ci portiamo addosso un fardello di dolori, che attendiamo di scaricare sulla persona giusta, alla quale restituire i nostri torti subiti.
E così Erri sposa Matilde, che dopo solo cinque anni di matrimonio lo lascia, facendolo piombare in uno stato di tristezza ancor più profondo, con il Gaviscon ad attenuare la sua gastrite, perché il corpo rimanda sempre le emozioni inespresse.
Perché quando decidiamo di affrontare i nostri problemi e scovarne le cause, abbiamo già fatto del male a chi amiamo?
Fulcro fondamentale della vita e dei malesseri di Erri è la madre Renata Ferrara, donna ferrea che in un tempo lontano è stata anche affettuosa e amorevole con il figlio; un tempo ormai passato e superato dalle ambizioni e dal desiderio di rivalsa della donna, anche nei confronti del marito. Renata, determinata a mantenere la supremazia in casa e fuori, entra in politica e fa presto carriera: una “madre fallica” con l’arcana esigenza di avere il costante controllo su se stessa e chi le sta intorno, tanto da sentire il bisogno di sostituire il tavolo rettangolare della sala da pranzo con uno tondo, in modo che nemmeno durante i pasti nulla le possa sfuggire alla vista.
Il tempo della narrazione si dipana partendo da una cena a cui, seduta attorno al tavolo, partecipa la famiglia al completo, inclusa Arianna, nei confronti della quale gli altri figli nutrono una scarsa considerazione, ma con cui Erri è riuscito a instaurare un sodalizio stretto, una condivisione di sofferenze.
È da questo tavolo che prendono il via le riflessioni di Erri, che in un alternanza di flashback ai momenti salienti della propria vita, ripercorre la sua storia, presentando al lettore la sua famiglia e le cause della sua tristezza dal sonno leggero.
La critica
Ancora una volta, come per “La tentazione di essere felici”, Lorenzo Marone fa centro con il suo “La tristezza ha il sonno leggero”.
L’autore ha la capacità di creare personaggi attuali e moderni, perfettamente inseriti nel contesto sociale attuale.
Con Cesare Annunziata (di La tentazione di essere felici) abbiamo conosciuto un padre/nonno egoista, ma allo stesso tempo sincero e schietto, incapace, a settant’anni, di continuare a fingere per solo perbenismo.
Adesso, con Erri Gargiulo siamo immersi nel vivo di una storia attualissima, dal sapore di famiglie allargate, scelte genitoriali, disagi lavorativi e intime sofferenze, causate dall’eccessiva accondiscendenza e dal timore di dire di no.
Erri è un uomo anestetizzato da un dolore profondo e sordo, che, silente, lo accompagna il giorno e la notte, facendo breccia nella sua stessa pelle, erodendola come l’acqua fa all’intonaco.
L’eccellente scrittura di Lorenzo Marone si conferma anche questa volta protagonista del romanzo.
Il taglio netto, sincero e sprezzante fa si che l’ironia pungente e sarcastica contraddistingua anche il nuovo personaggio. Un romanzo che farà parlare di se’ ed al quale non posso che augurare il successo che merita.
Annalisa Andriani
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