“Sull’orlo del precipizio” di Antonio Manzini
“Sull’orlo del precipizio” è il romanzo breve di Antonio Manzini, uscito nella elegante collana “Il divano”, la più prestigiosa della Casa Editrice Sellerio. Con questa storia, dalla struttura molto originale, l’autore dimostra di saper andare ben oltre i confini del giallo, non rinunciando a indagare i più torbidi aspetti della nostra società, sempre più corrotta e senza mai perdere il suo stile ironico e brillante.
Il romanzo nel romanzo
Giorgio Volpe, uno dei più grandi scrittori italiani, è un uomo determinato e brillante. Dopo due anni di duro lavoro, ha faticosamente terminato il suo nuovo romanzo “Sull’orlo del precipizio” ma, in vista della pubblicazione, scopre che la Gozzi, la Casa Editrice che ha sempre pubblicato i suoi libri, è stata acquisita dalla Sigma, un grande gruppo editoriale che sta inglobando le varie Case Editrici sotto un unico marchio, improntato unicamente sulla ricerca del maggior profitto anche a discapito della qualità delle opere pubblicate.
Giorgio Volpe appare una sorta di alter ego del nostro Manzini, che con il protagonista ha in comune una grande determinazione nell’affermare le proprie idee, senza voler cedere ai compromessi imposti dal mercato. Va da sé che quando il carismatico Giorgio Volpe vede sostituita la propria editor Fiorella da due loschi individui in abito scuro, impegnati alla semplificazione dei testi e a dettare un imprinting unicamente positivo, ne esca sconvolto, attanagliato dall’angoscia di perdere la facoltà di manifestare le proprie idee. Inizia così una vera e propria battaglia alla ricerca di una libertà di espressione, in bilico a causa dei suoi nuovi editori.
Un pizzico di ironia per salvare l’editoria
Giorgio Volpe è un protagonista forte, caratterizzato in ogni sua sfaccettatura, come si conviene a qualsiasi personaggio di un romanzo di grande qualità, le cui atmosfere surreali e grottesche riescono a colpire con leggerezza le bassezze della nostra società, nel nome della satira più feroce.
“I libri non sono azioni, non sono saponette!”
Le convinzioni di Giorgio Volpe non sembrano però scalfire affatto la sicurezza della Dirigenza, ben lontana dal capire il valore aggiunto che un’opera figlia della creatività, come un romanzo, dovrebbe avere nella nostra società.
Il romanzo breve di Antonio Manzini manifesta palesemente la personale critica dell’autore verso il caotico mondo dell’editoria, nel quale lo scrittore è sempre l’ultima ruota del carro; con il suo stile graffiante e sarcastico, Antonio Manzini rende alla perfezione il disagio di un contesto difficile, che inevitabilmente si riflette sul pubblico dei lettori, sempre più confusi e annoiati.
A far spiccare ancor più efficacemente Giorgio Volpe contribuisce un interessante e curioso apparato di personaggi secondari, che si dividono tra coloro che vogliono aiutare lo scrittore nella sua stravagante indagine fuori dagli schemi e coloro che, invece, lo ostacolano, confondendo le carte in tavola.
Con la pubblicazione di quattro romanzi negli ultimi tre anni, Antonio Manzini è uno degli autori più prolifici dell’attuale panorama editoriale italiano.
“Sull’orlo del precipizio” è approdato nelle librerie, in seguito al successo della serie di romanzi polizieschi che vedono protagonista il Vicequestore romano, trapiantato ad Aosta, Rocco Schiavone, che presto vedremo sui piccoli schermi: una fiction in sei puntate, regia di Michele Soavi sarà in onda su Rai Due a brevissimo.