“La verità delle ossa” di Kathy Reichs
Nessuno presta mai troppa attenzione ai dettagli.
In un omicidio, sulla scena del crimine, la polizia scientifica lavora silenziosamente, raccogliendo impronte, gocce di sangue, liquidi evidenziati dal luminol; e poi c’è poi chi studia attentamente quelle componenti del nostro corpo che danno informazioni tanto nascoste, quanto preziose: le ossa. Di questo si occupa la dottoressa Temperance Brennan, che in questo nuovo romanzo vedrà la propria vita privata coinvolta nell’enigmatico caso da analizzare.
Per gli amanti dei romanzi di Kathy Reichs, è un piacere poter ritrovare tra le pagine l’antropologa forense, portata sugli schermi dalla serie tv “Bones”, tanto incasinata nel privato, quanto professionista sul lavoro.
È un mattino frizzante quando Temperance si reca al lavoro con, ben stampato in mente, il programma della propria giornata; purtroppo, però, i programmi si fanno proprio per essere stravolti…e quello di Temperance subirà un brusco cambiamento al suo arrivo in ufficio. Ad attenderla infatti c’è Hazel Strike, una bizzarra detective “fai-da-te”, appassionata di cold case, con nelle mani una registrazione amatoriale, che sembrerebbe fornire nuovi e inquietanti dettagli relativi ad una ragazzina scomparsa ormai da alcuni anni. Seppure il caso non le competa, la Brennan non riesce a distogliere il pensiero da quella agghiacciante registrazione che, oltre ai brividi, le provoca “uno strano pizzicore al naso”.
Decide così di andare a fondo della questione, anche per tenere la mente occupata, e posticipare la decisione sulla proposta di matrimonio del detective Ryan, sulla quale Temperance rimugina parecchio, senza arrivare mai ad una risposta definitiva. Che stia forse tirando troppo la corda? Che stia affrettando eccessivamente i tempi per una relazione ancora fredda e incostante?
Chissà.. ma nel frattempo, scava e scava, la nostra dottoressa riesce a districare il bandolo della matassa e far emergere segreti mal nascosti nelle piccole comunità, capaci di far gelare il sangue anche a chi ha a che fare con le ossa ogni giorno.
La Chiesa con le sue esagerazioni è spesso presa di mira da scrittori e scrittrici, in quanto alcuni avvenimenti del passato, accaduti realmente, risultano ancora incomprensibili: quando si faceva leva sull’ignoranza delle persone, sulla paura degli individui di rimanere senza quei pochi beni (come una casa, un terreno, una famiglia) che faticosamente ci si era guadagnati, quando i preti dei piccoli paesini (e non solo) dai loro pulpiti incutevano terrore e temibili punizioni divine, variopinte e descritte nei minimi dettagli. Siamo però nel 2015, questo ormai non capita più così spesso (per fortuna), ma in quelle lande un po’ desolate, un po’ abbandonate, se l’individuo di Chiesa sbagliato prova a proporre la sua personale visione del Vangelo, allora può anche scatenare un vero Inferno. Dove una malattia può essere scambiata per possessione demoniaca, dove sono banditi telefoni/televisioni/radio perché considerati strumenti con cui il Demonio tenta di parlarci, dove le ragazzine non possono che andare a scuola e in Chiesa. Con tutto quello che ne deriva.
Un romanzo che eccede spesso nei dettagli forensi, ma che compensa con una suspense costantemente in salita, che provoca tachicardia e carenza di ossigeno per chi lo legge, senza causare un effettivo arresto cardiaco, ma per poco. Un consiglio? Non per i deboli di cuore.