“Foto/grammi dell’anima” di Massimo Bisotti
Massimo Bisotti riunisce sotto il titolo “Foto/grammi dell’anima” nove racconti fiabeschi costruiti attorno ad alcune delle paure più comuni che rifiutiamo di affrontare e che ci allontanano dalle piccole gioie, lasciandoci dimenticare che “è il poco che fa la migliore felicità”. E quasi sempre questo poco è già dentro di noi.
Permettiamo inspiegabilmente che il peso delle parole altrui ci logori, che le sabbie mobili ci risucchino in silenzio, e accettiamo ancor più immotivatamente di lasciarci morire, in una lenta agonia, anziché tornare a riporre fiducia in una voce, una mano, un progetto. È così che si arriva a preferire il buio alla luce.
“Ma esiste un’altra parte di mondo ed è lì che possiamo andare a vivere. Lì le persone sanno gioire per la felicità. Sanno distinguere.”
In questo altrove così perfetto si ha ancora il coraggio di sognare, si accetta il rischio di innamorarsi, si ha il tempo e la spontaneità di regalare un sorriso.
TRAMA
I racconti accompagnati da illustrazioni e significative morali, come ogni fiaba che si rispetti, parlano ad ogni lettore rannicchiato all’angolo della sua solitudine, accompagnandolo in un intimo percorso spirituale. Il tragitto inizia con la storia di un’ape regina ipnotizzata dal suo potere e dalle ricchezze materiali che quotidianamente ostenta, e un fuco che non teme la sua ira e, coraggioso, la invita a seguirlo in un posto magico a lei nuovo, nonostante conosca ogni angolo del suo regno. È il giardino dell’anima, dove si accorgerà di aver dedicato troppo tempo ad inutili vanità, abbattendo i muri interiori per aprirsi all’amore.
“Corri oltre il tuo castello e il tuo denaro. Abbraccia il sentiero dell’anima, vedrai che anche tu riuscirai a leggere dentro di te e dentro gli altri.”
È la volta poi di un istrice solitario, introverso e timido, che per assecondare il desiderio d’avventura aveva perso la propria famiglia, senza più ritrovare la strada del ritorno. Un bel giorno decise di non voler più vivere triste e solo e di non rinunciare al coraggio. Sfidando i pericoli della strada, farà un incontro speciale che lo condurrà alla felicità.
Segue la storia del Mare, impetuoso e dispotico, e della Luna, protettiva e dolce. Nessuna onda aveva mai osato ribellarsi agli ordini del suo comandante che si divertiva a giocare con il destino degli uomini, stabilendo se punirli o meno. Soltanto una tempesta e un bambino salvato dalla Luna, l’unica a resistere alla sua prepotenza, scalfiranno un cuore così duro, che comprenderà come l’amore non significhi possesso esclusivo bensì libera appartenenza.
Croma e Chiave di basso, invece, si sono innamorati nell’adagio del pentagramma che li ha fatti incontrare. Condividono da sempre lo stesso luogo che continua ogni giorno a proteggere il loro amore speciale. La curiosità per il mondo esterno stuzzica entrambi, fin quando la novità del cambiamento metterà a dura prova il loro rapporto. Dopo molti ostacoli riusciranno a ritrovarsi, consapevoli che con chi si ama davvero non ci si annoia mai. Poi la vicende di una malinconica pietra che per il suo aspetto così comune vive sola al bordo della strada, trascurata da tutti. Come nelle migliori fiabe, un rospo le scalderà il cuore, perché non è detto che se un’anima non si veda non esista affatto.
“Improvvisamente, alla pietra parve di avere dentro di sé un cuore, e di ascoltarne il battito.”
Seguono la storia di un demone che ha imparato dai suoi errori e di una fanciulla sorda alle richieste d’aiuto degli altri, dedita solo a proseguire per la sua strada; un ombrellaio del tempo alla disperata ricerca del suo passato, perché insoddisfatto del presente cupo e deludente; poi Morgan tormentato sin da piccolo da un drago tremendo che lo annichilisce ogni volta che sta per prendere una decisione importante. È il drago della paura, che abita in ognuno di noi, e che fa leva sull’insicurezza per condurci verso l’infelicità, l’arido deserto del Niente. Infine Gillbert, un pittore che ha perso la cosa per lui più preziosa, l’ispirazione per la sua arte. Ciò che gli resta è una tavolozza di colori vanitosi che gareggiano per stabilire quale tra essi sia il più utile. Con sua grande sorpresa, la tela si colorerà da sola, grazie all’inaspettato mescolarsi di tutte quelle tinte allegre. Sarà il più bel quadro mai dipinto, quello della nullità della vanità.
CRITICA
Ogni parola è una pillola di dolcezza, una carezza per chiunque abbia smesso di credere in se stesso oltre che negli altri. Il filo rosso che unisce tutti i racconti è certamente la necessità oltre che l’augurio che l’amore, di qualsiasi natura esso sia, e la speranza solletichino le nostre vite, continuino a spronare le nostre corse, ne accrescano l’intensità dei traguardi, ricordandoci che la vera piega degli eventi dipende unicamente dal coraggio con cui siamo disposti ad affrontarli. Massimo Bisotti fotografa questa volta parole semplici e molto evocative insieme a scenari fiabeschi. Lasciarsi cullare da una lettura così piacevole non può far altro che rivelarsi un ottimo toccasana per l’animo.