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La lettrice di mezzanotte di Alice Ozma

La lettrice di mezzanotte

Alice Ozma si racconta in La lettrice di mezzanotte, edito in Italia per Sperling & Kupfer.

I rapporti coi genitori non sempre sono semplici: spesso sono travagliati e turbolenti. Non tutti. Perché alcuni genitori, nonostante le molteplici difficoltà, riescono a coinvolgere i propri figli in avventure così speciali, che, una volta iniziate, risulta difficile decidere di porre una fine.

Ed è quello che è successo a Lovie. In realtà il suo nome è Alice, ma il padre la chiamava con lo stesso soprannome utilizzato da Mr Howellin in L‘Isola di Gilligan per chiamare sua moglie. La lettrice di mezzanotte è una storia vera, narrata in prima persona dalla stessa autrice, Lovie, la quale ci racconta il forte sentimento che la lega al padre.

Per tremiladuecentodiciotto giorni, Lovie e suo padre, ogni sera, prima di mezzanotte, si sedevano l’uno accanto all’altra e leggevano alcune pagine di un libro, anche solo per dieci minuti. Era il loro rituale. Era il loro segreto, soprannominato “la Serie“.

La lettura era qualcosa di sacro, un elemento costante delle nostre vite, una sorta di tradizione. A stento ricordavo quando avevamo cominciato a farlo”.

Molti ragazzi identificano i momenti più importanti della propria vita con una colonna sonora in modo che, anche a distanza di anni e risentendo una determinata canzone, possano riaffiorare alla memoria sopiti ricordi. Per Lovie è diverso: ad ogni evento più o meno significativo è legato un libro. Ed è tramite quei libri letteralmente divorati durante la Serie che veniamo a conoscere una Lovie piccola e spensierata che, pagina dopo pagina, cresce e affronta le sue prime paure, l’abbandono della madre, la morte del nonno. Da bimba a donna.

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Alice Ozma, protagonista e narrante di questa storia, della sua storia, usa un linguaggio semplice e concreto; senza troppi giri di parole, scava a fondo nei suoi sentimenti e ci regala anche un quadro di suo padre, un uomo all’apparenza tutto d’un pezzo, ma in realtà fragile e disilluso.

Non so che idea vi siete fatti di questo libro. Io non ne sono rimasta delusa: lo sarei stata se questo fosse stato un libro sui libri, un elenco dei titoli letti durante la Serie. 06

Alla fine è questa la parte migliore: tenere in mano un libro nuovo, toccarlo, annusarlo e stringerlo al petto non è niente rispetto a leggerlo a letto, sotto le coperte e con la lampada accesa, finchè qualcuno non ti urla di spegnere la luce e di andare a dormire”.

Autore: Samanta Di Giorgio

Originaria di un paesino della Basilicata. Ho scoperto il piacere della lettura tardi e, combattuta tra cartaceo e digitale, amo i romanzi rosa da batticuore, i thriller che mozzano il fiato, gli horror che tolgono il sonno, i fantasy e le graphic novel che mi risvegliano la creatività, e i classici, che reputo indispensabili.

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