Mi sa che fuori è primavera di Concita De Gregorio
Ci sono incontri che arrivano proprio nel momento in cui meno te lo aspetti, eppure sono quelli dai quali poi non puoi liberarti. Ed è proprio da qui che nasce questo piccolo libro dell’emozione; nell’attimo in cui Irina e la giornalista Concita De Gregorio si incontrano, iniziando un dialogo che darà vita a Mi sa che fuori è primavera, pubblicato da Feltrinelli, che testimonia come spesso ciò che serve arriva proprio quando meno ce lo aspettiamo.
La trama
Alla base di questa storia c’è un terribile fatto di cronaca che è apparso nelle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Irina, sposata con Mathias, vive un’esistenza tranquilla a Losanna, soddisfatta del proprio lavoro e di dove il destino l’ha portata, ma soprattutto felice per quel grande dono che la vita le ha regalato, le sue due gemelline di 6 anni, Alessia e Livia; un amore così forte che all’inizio le ha fatto pensare di non essere all’altezza.
Tutto sembra essere perfetto così, al punto da non desiderare altro; ma quello che invece succede è ben diverso da qualsiasi aspettativa. Succede infatti che il suo rapporto con Mathias inizia a sgretolarsi sempre di più: giorno dopo giorno, a minare il matrimonio sono soprattutto le ossessioni del marito, il suo farla sentire in trappola, imprigionata da quelle sbarre invisibili che le tolgono l’aria. Ma la voglia di respirare di Irina è tanta, soprattutto per le piccole, ed è per questo che chiede il divorzio. Fino a qui è il racconto di una fine come ce ne sono tante, ma in realtà non è destinato a restarlo. Il 30 gennaio, infatti, Mathias parte in macchina portando con sé le bambine e sparisce.
Lui arriverà fino in Puglia e si lascerà travolgere dal treno. Di Alessia e Livia non si saprà più niente. Quello che resta è un biglietto sul quale c’è scritto “le bambine non hanno sofferto, non le vedrai mai più“.
È così che Irina si trova a vivere il dramma di una madre che perde le proprie figlie, tradita dall’uomo nel quale aveva riposto tutta la sua fiducia e che le ha portato via la ragione di vita più importante che c’è. Mille sono le domande sul perché, sul dove, sul cosa, di una donna che si ritrova a combattere da sola, in un campo di battaglia caratterizzato da molti punti oscuri e in cui coloro che devono fare il proprio dovere, in realtà non lo fanno.
La critica
Concita De Gregorio ne Mi sa che fuori è primavera, ha un compito importante, quello di raccogliere i pezzi di dolore di una donna distrutta, ma che nonostante tutto non ha smesso di lottare e di vivere perché è solo così che Alessia e Livia continueranno ancora ad esistere. Esisteranno nel ricordo, in quel ricordo di madre che nessuno potrà portarle via.
Una costruzione complessa in cui si raccontano i fatti scioccanti di una vicenda che tutti conosciamo e che si alterano a lettere, sogni, ricordi, capaci di rimandarci il riflesso dei turbamenti dell’anima di Irina che noi, come lettori, possiamo solo provare ad immaginare.
La storia di un amore puro troppo presto segnato dalla perdita, dall’assenza e dal dolore. Temi importanti che ci mettono di fronte a quelle che sono le paure di tutti e che non sfociano in vittimismo o pietà, ma anzi ci restituiscono quello che in fondo credo che sia il senso della vita.
Una lettura toccate, ma soprattutto il modo che anche noi abbiamo per far continuare a vivere due piccole vittime innocenti.