Qualcosa da perdere, il nuovo romanzo di Davide Potente
Bologna e un pizzico di sud tra studenti universitari fuori sede. Daniele, Giovanni e Valerio, tre ragazzi poco più che ventenni alle prese con le loro vite disordinate e talvolta disorganizzate, tipiche di ogni studente universitario che si rispetti. Qualcosa da perdere è il secondo romanzo del trentenne Davide Potente; edito da Ex Cogita, già segnalato lo scorso anno dal Premio Calvino e arrivato questo maggio al Salone del Libro di Torino per l’edizione 2015, affronta con estrema sottigliezza mista a pungente ironia argomenti attuali tipici di ogni giovane laureando alle prese con il suo futuro. Il protagonista della vicenda, Daniele Massa, ragazzo di origini pugliesi trasferito a Bologna per frequentare l’Università, racconta in prima persona vissuti, aneddoti e circostanze della sua vita a metà tra laureato specializzando e lavoratore con la “elle minuscola”. Daniele, così come i due amici – coinquilini, rimedia alla sua situazione di studente con lavori di ripiego, per nulla inerenti al suo titolo di studio. Attorno alle storie dei tre personaggi ruotano vicende e situazioni cariche e dense di significato, che fanno riflettere sulla situazione attuale di instabilità e precariato, lavorativo e non, tipica del mondo giovanile d’oggi. Un romanzo molto realistico e concreto, all’interno del quale non manca l’elemento goliardico tipico degli anni universitari. Davide Potente riesce attraverso le parole a procedere per immagini con descrizioni nette e ben definite; il pesce Brooklyn, esposto alle continue radiazioni del microonde che tenta il grande salto, e il dispettoso Magellano che continua a forare la ruota della bicicletta di Daniele ne sono un chiaro esempio. Analisi di dettagli che parafrasano la condizione attuale di ogni ragazzo: instabile, dai confini laschi e poco definiti. Una generazione alla ricerca del proprio posto, costretta a vivere per troppo tempo quella provvisoria condizione “di passaggio”.