“Ho scelto! Teorie e pratiche delle scelte universitarie a Perugia”
Il volume di F. Batini, L. Buratta, S. Fornari, C. Pazzoli, esce a Torino nel Novembre del 2013 a cura di Federico Batini, ricercatore e professore presso la Facoltà di Scienze della Formazione all’Università di Perugia. Editore del libro è L’Harmattan Italia e appartiene alla collana delle “Logiche sociali”. Il testo si divide in più parti, precisamente cinque, per un totale di 138 pagine. Nelle prime due parti, per opera di Federico Batini, è spiegata la finalità e la strutturazione del volume. Il testo è basato su una ricerca effettuata nel corso di un intero anno dai ricercatori della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Perugia.
La ricerca si è interessata di come e perché avvengono determinate scelte universitarie, indagando un campione di studenti della facoltà citata, appartenenti al primo anno dei diversi corsi di laurea, e un altro campione costituito da studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie di secondo grado del territorio perugino. Il campione non è stato scelto casualmente ma è mirato a indagare quali siano state le motivazioni di chi ha appena preso una decisione e di chi dovrà prenderla a breve. Quello che, inoltre, interessava comprendere, erano le procedure con le quali l’orientamento influenzava tali scelte. L’individuo, infatti, si trova a dover continuamente compiere delle scelte, con l’inevitabile conseguenza sul piano personale.
È evidente la necessità di investire nell’ambito dell’orientamento scolastico, progettando interventi mirati che aiutino i ragazzi ad acquisire un maggior potere decisionale e a compiere scelte sempre più consapevoli. Tutt’oggi, attraverso anche la ricerca riportata nel testo, ci rendiamo conto che le scuole sono le prime a non interessarsi a questa tematica.
Intervistando, infatti, diversi istituti e licei superiori del territorio perugino, ci accorgiamo che molti non affrontano per niente l’orientamento universitario o, se lo affrontano, lo fanno in maniera superficiale senza sottoporre gli insegnanti a specifici corsi di formazione. Questa tesi è avvalorata dal questionario sottoposto in seguito agli studenti del campione appartenente alla secondaria di secondo grado.
Alla prima domanda “Come ti stai preparando alla scelta?”, la maggioranza assoluta sia dei maschi sia delle femmine, preferisce non rispondere mostrando quindi una situazione di totale smarrimento. Purtroppo, però, l’influenza che maggiormente si sente ancora oggi, è quella che si riferisce alla situazione familiare in cui si vive. Come si può, infatti, vedere dalle domande successive, la maggioranza dei ragazzi iscritti ai vari licei appartiene a famiglie medio-borhesi. Lo stesso si rileva nel campione universitario, dove c’è una percentuale del 68% si soggetti con almeno uno dei due genitori diplomati, contro il 57% del campione della scuola secondaria di secondo grado.
Questo dato ci fa capire come, ancora oggi, il livello socio economico della famiglia, tenda a orientare le aspirazioni del figlio verso attività del medesimo livello. Esistono però altri fattori che, se anche in minima parte, possono influenzare tali scelte e sono gli amici e gli insegnanti. In seguito, il testo passa a trattare il mondo giovanile in Italia rilevando tassi di disoccupazione giovanile elevatissimi, dovuti non solo alla grave crisi del mercato del lavoro, ma anche allo scollamento totale tra scuola e vita quotidiana. Si rileva, inoltre, nei giovani italiani, una tendenza a procrastinare nel futuro il momento dell’assunzione di uno stile di vita adulto.
Di fronte a queste affermazioni, appare sempre più chiaro, che la scelta, degli studi superiori e universitari, è la chiave di volta per garantirsi un futuro lavorativo e stabile. Le domande che ognuno di noi dovrebbe porsi prima di compiere una scelta sono: “Che cosa desidero e voglio fare? Che cosa sono in grado di fare? Quali sono le prospettive lavorative che mi offre questo corso di studio?”.
Leggere questo libro ci fa capire quanto sia fondamentale una scelta spesso sottovalutata. Siamo noi gli unici autori del nostro futuro e non dobbiamo farci prendere dall’ansia di diventare “grandi”. L’Università non deve rappresentare un fine, ma un mezzo per dotarsi di quelle competenze necessarie e per affinare quello spirito di sacrificio che ci permetterà di trovare la strada da percorrere nel corso della vita.
Rosanna Tabano