L’amore che ti meriti di Daria Bignardi
La trama
Alma e Maio sono due fratelli. La loro vita si svolge a Ferrara in una famiglia benestante, tranquilla, stimata ma chiusa. Nessuna amicizia, nessuna frequentazione, bastano a loro quattro. Questa vita va stretta ad Alma che cerca sempre vie di fuga e situazioni eccitanti. Benché Maio sia più grande di Alma, è lei l’anima dominante del rapporto. È lei la più studiosa, la brava, colei a cui riesce tutto facile, l’intraprendente e l’organizzatrice della loro vita, degli svaghi, delle amicizie, degli amori. Il loro legame va oltre quello di sangue: sono compagni, amici ed insieme si apprestano a vivere la loro adolescenza. Un giorno, per festeggiare la fine della scuola e l’inizio delle vacanze, per fare qualcosa di trasgressivo in assenza dei genitori, Alma convince Maio a provare, un po’ per curiosità ed un po’ per gioco, l’eroina. Per Alma si tratta soltanto di un passo da compiere prima di diventare adulta; è un’esperienza da vivere prima di recarsi, con Maio, dai genitori che si trovano già in villeggiatura. Invece, per Maio quella sera si trasforma in una schiavitù che lo trascina in un vortice dal quale non riesce più ad emergere.
La critica a L’amore che ti meriti
Il romanzo viaggia su una doppia narrazione. Madre e figlia si raccontano alternando le voci nei capitoli. Alma è il passato, la vita degli Anni Settanta in provincia, le esperienze, le piccole contestazioni politiche, il suo rapporto con il fratello. Alma è tormentata dalle sue riflessioni, si analizza, si colpevolizza del passato ma anche del suo modo di amare. Toni è il presente, le sue aspettative nella gravidanza, nel lavoro di scrittrice di gialli, nel suo rapporto con il compagno Leo. La sua vita è lineare, senza sussulti ma anche lei, durante queste indagini si pone qualche interrogativo sull’amore e sulla felicità. Quanto siamo responsabili in amore? Amare troppo in maniera quasi ossessiva e possessiva può portare a scelte così devastanti? L’amore si merita o si conquista? Come doppia è la narrazione, probabilmente anche doppio voleva essere lo scenario e lo stile del romanzo. A mio avviso, L’amore che ti meriti non è un giallo, perchè non ne ha le caratteristiche. Mancano gli elementi della suspense e dell’attesa spasmodica del finale (per giunta intuibile). I capitoli si susseguono senza grandi slanci narrativi. Anche se la protagonista si definisce una giallista, in realtà il lettore non si sente attratto né dalla sua vita, né dalle sue capacità investigative. Alle volte potrebbe sembrare che il romanzo abbia un intento psicologico, ma i quesiti sono abbastanza comuni e le risposte scontate. Lo scontro generazionale è semplicistico e generico. La ricerca analitica e psicologica dei disagi, dei turbamenti e delle conseguenti scelte di vita dei protagonisti non è così approfondita come ci si aspetterebbe. A tratti, quando la narrazione si fa più profonda e introspettiva, improvvisamente devia così da lasciare il lettore con una sensazione di irrisolto e di vacuità. Di certo si apprezza la scorrevolezza del testo e la nettezza del linguaggio. Inoltre il viaggio a Ferrara di Toni è così ben descritto da poter usare alcuni capitoli come guida turistica e storica della città dell’autrice. Le strade prendono vita nella mente man mano che si dipanano nel racconto, Toni invita a scoprire tutti gli angoli di una Ferrara silenziosa e fuori dal tempo. Mentre si avvicina alla soluzione del mistero, descrive ogni piccolo particolare di una città unica e alla fine del libro la sensazione è quella di aver girato con lei lungo le strade e le piazze della città estense. Il viaggio a Ferrara di Antonia ha uno scopo anche catartico. Attraverso lei, i suoi incontri, i suoi sentimenti e i suoi occhi incantati di curiosità e leggerezza, Alma scopre dei segreti della sua famiglia, risale ai motivi di tante verità taciute, ai dolori delle scelte fatte anche e soprattutto per amore e all’inutilità dei rancori accumulati. Quei dolori che possono diventare dei macigni che impediscono di vivere e amare con leggerezza. Tacere sul passato e nascondere le verità fanno crescere in chi ti circonda interrogativi e risposte alle volte ben distanti dalla semplice anche se dolorosa realtà.
I libri di Daria Bignardi
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Annalisa Andriani azandriani@gmail.com twitter: @azandriani
Febbraio 10, 2015
Ne ho sentito parlare bene, senza particolari entusiasmi, e mi pare che anche questa recensione viaggi sullo stesso binario.
Il fatto che sia una tragedia famigliare mi incuriosisce e attira tanto, mi basterebbe anche che – dal punto di vista dei legami – racconti una vicenda credibile e concreta.
Finirò per comprarlo, credo 🙂
Febbraio 11, 2015
Amo gli intrecci familiari i racconti che posso confrontarli con il mio vissuto. Penso che leggerò il romanzo