Fahrenheit 451
In una società immaginaria dove leggere è proibito, dove le pareti dei salotti sono riempite da famiglie virtuali che si succedono sullo schermo, Guy Montag, un membro dei Vigili del fuoco incaricati di distruggere i libri, ne rimane affascinato e da incendiario si trasforma in ribelle, sottraendo volumi dalle case cui appicca il fuoco per lavoro. L’incontro con la giovane Clarisse, idealista e sognatrice, e con un’anziana signora che sceglie di morire arsa viva con i suoi libri, lo induce a trasgredire la legge e ad abbandonare il lavoro. Nelle preziose pagine scampate al fuoco, Montag si scopre così vicino ai sovversivi prima perseguitati, e vi ritrova quell’umanità riflessiva e tormentata allo stesso tempo, che i “divertimenti solidi e compatti” della società avevano sacrificato a scapito dell’immediato benessere tangibile o, come direbbe Dante, dei “subiti guadagni”. Messo alle strette dal capitano Beatty, il pompiere è costretto a tornare in caserma e, denunciato proditoriamente dalla moglie, ad incendiare la sua stessa casa; di fronte alla prospettiva dell’arresto, il protagonista decide di scappare, sfuggendo per miracolo a “il Segugio”-una sorta di cane meccanico incaricato di giustiziare i fuorilegge tramite un’iniezione mortale. Con polizia e tv alle calcagna, Montag grazie all’aiuto del professor Faber, riesce a scappare e a unirsi ai ribelli. Ma alla fine il pubblico otterrà il suo spettacolo, l’esecuzione di un colpevole tanto fittizio quanto estraneo alla vicenda…
Quando il potere inizia a bruciare i libri, si cominciano a mettere delle limitazioni alla libertà, e niente vieterà poi al potere stesso di passare dal bruciare volumi di carta all’incenerire le coscienze umane. Una sorta di 1984, questo libro dal sapore quasi profetico, con i suoi salotti da Grande Fratello (orwelliano e attuale), le sue caccie all’uomo seguite incessantemente dai media e ossessivamente dal pubblico, i suoi “resistenti” silenziosi, nostalgici ed anche codardi.
Era predestinazine alla ribellione quella del pompiere Montag, fiutato con sospetto dal Segugio ancora prima di aver commesso il crimine? Forse. Di conseguenza predestinazione dell’uomo Montag. Dell’uomo e basta, contro la prevaricazione dlle sue libertà.