L’informatica in pillole di Francesco Pisciotta
Scrivere di informatica nel 2014 dopo che, apparentemente, si è detto tutto sull’argomento, non è affare semplice. Francesco Pisciotta cerca di fare chiarezza sul significato, oggi, in piena epoca di internet, della parola informatica partendo proprio dalla definizione:
“L’informatica è quella scienza che studia gli algoritmi, le loro caratteristiche e la loro implementazione nei sistemi elettronici.”
Pisciotta ci svela con parole semplici le alchimie che stanno dentro a un computer. Partendo dall’elettronica per arrivare all’hardware, riesce a far capire cosa è un bit, a cosa serve la RAM, quale sia l’utilità di una CPU potente. Proseguendo con i sistemi operativi, i linguaggi di programmazione, le applicazioni e il software viene fatta luce sul concetto di linguaggio binario, algoritmo, programma e sulla filosofia del software libero di cui tanto ormai si sente parlare.
Leggendo questo libro il lettore medio è messo in condizione di dare un significato ad alcune di quelle incomprensibili sigle che è costretto ad affrontare ogni qualvolta si accinga ad acquistare un computer o uno smartphone.
Un capitolo intero è riservato alla sicurezza informatica e a come la società dell’informazione può influire sulla nostra vita, sia quando facciamo un prelievo con il bancomat, sia quando permettiamo ad un virus di accedere ai dati salvati sul nostro computer.
Gli argomenti sono tantissimi, anche se, trattandosi di pillole di informatica non possiamo comunque aspettarci grandi approfondimenti su tutti i temi, quanto invece un’infarinatura su questi e tanti altri aspetti dell’informatica.
Non mancano i cenni alla nascita di internet a cui fa da contraltare l’ampio spazio dedicato ai grandi che hanno fatto la storia dell’informatica: Turing, Von Neumann e molti altri. A mio avviso la parte più succulenta del libro.
Critica a L’informatica in Pillole
Francesco Pisciotta parla di informatica perchè la conosce. Lo fa con passione, puntualità e competenza utilizzando un linguaggio semplice e senza fronzoli. Spesso ricorre a similitudini comprensibili a chiunque, per spiegare concetti che per loro natura non lo sono. Questo sicuramente è il vero punto di forza del libro.
Cosa invece non funziona in questo libro? A parere di chi scrive sarebbe stato auspicabile, parlando di informatica e società dell’informazione, riservare un po’ di spazio anche alle nuove professioni che si sono spalancate con quella che, a ragione, è considerata la terza rivoluzione industriale.
Infine da rivedere sicuramente la forma, non sempre all’altezza. Benché comunque non infici la lettura, fa perdere inutilmente qualità al libro.
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