Chesil Beach, ritratto della repressione sessuale inglese | Ian McEwan
In una tiepida notte di fine luglio Florence Ponting, ricca e promettente violinista, e Edward Mayhew, modesto ma altrettanto promettente storico, raggiungono un albergo che si trova sulla costa del Dorset. La loro camera affaccia su un tratto della Manica e sulla sconfinata discesa di ciottoli di Chesil Beach. Ma questa non è una camera come le altre: è una suite nuziale e qui i due giovani stanno per trascorrere la loro prima notte di nozze.
“Erano giovani, freschi di studi, e tutti e due ancora vergini in quella loro prima notte di nozze, nonché figli di un tempo in cui affrontare a voce problemi sessuali risultava semplicemente impossibile. Anche se facile non lo è mai.”
Li attende, dopo questa notte, un futuro brumoso e fitto ma incantevole, perché i due giovani si sentono finalmente liberi. Si amano e tante volte se lo sono detti senza mai parlarsi veramente. Ecco perché l’uno è all’oscuro delle ansie, delle paure, della vergogna dell’altra. E viceversa.
Ma se Edward non riesce a comunicare la sua paura di fallire e di non riuscire a trovare posto nella parte più profonda di Florence senza inciampare nell’assurdo e nella delusione, le apprensioni di Florence sono ben più gravi. E lei non riesce a trovare modi per esprimere il disgusto fisico che prova per ciò che l’attende. Il suo essere si ribella alla sola idea di congiungersi carnalmente con un uomo. Ma Edward non è un uomo qualunque, è suo marito e lei non può deludere le sue aspettative, il sesso con lui è il prezzo da pagare per ottenere la gioia, non fisica ma sociale, è il prezzo da pagare per essere considerata dalla società una moglie a tutti gli effetti. Si impone dunque di mantenere le apparenze, perfino nell’intimità della loro camera nuziale, e di tenere a bada repulsione e panico.
“L’amava, certo, ma avrebbe voluto scuoterla forte, svegliarla a schiaffi e stanarla da quella rigida compostezza da musicista, dalle sue buone maniere da brava ragazza di North Oxford, e mostrarle l’assoluta semplicità della cosa: che avevano a disposizione sconfinati orizzonti di libertà sessuale; e bastava saperla cogliere, perfino con la benedizione della Chiesa.”
Imposizioni culturali e libertà
È fiera di sé quando ricorda e mette in atto i comportamenti suggeriti da un manuale studiato per offrire aiuto alle giovani spose. Ma è solo un attimo, e Florence non è più in grado di reprimere il disgusto e l’orrore: in un parossismo di rabbia e vergogna fugge dalla camera e raggiunge la spiaggia. È il 1962.
Un solo anno, solo uno, e la rivoluzione culturale avrebbe raggiunto anche quell’angolo dell’Inghilterra, unendo i destini di Florence e Edward. Un solo anno e la liberazione sessuale avrebbe tramutato le loro ansie e la loro vergogna in complicità e gioco. Svincolati gli scambi verbali e fisici, una parola e un gesto avrebbero sciolto i nodi della paura e della preoccupazione, così da permettere a Edward e Florence di rinnovare all’infinito il loro amore come la risacca del mare sui ciottoli di Chesil Beach.
Note sull’autore
Ian McEwan è nato nel 1948 ad Aldershott e vive a Londra. È autore di due raccolte di racconti, un libro per ragazzi e nove romanzi. Tutti i libri di Ian McEwan sono pubblicati in Italia da Einaudi.
Curiosità
In Inghilterra, secondo Philip Larkin, critico musicale britannico, “i rapporti sessuali incominciarono nel millenovecentosessantatre, tra la fine del bando a Lady Chatterley e il primo ellepi dei Beatles“. Chesil Beach di Ian McEwan è stato pubblicato nel 2007, ed è disponibile per l’acquisto su Ibs a 13,18 euro.