La presentatrice morta, la tv spazzatura è un giallo per Peppi Nocera
Peppi Nocera, lui sì che di televisione se ne intende. Anche di musica, avendo scritto canzoni per Ambra e la Carrà, ma soprattutto di successi del piccolo schermo. Ha firmato trasmissioni nazionalpopolari di culto come Non è la Rai, Stranamore, Amici, L’isola dei famosi, X Factor. Ora, l’autore televisivo si rivela anche scrittore, naturalmente di vicende dello star sistem televisivo, perché conosce bene quel mondo colorato fuori ma opaco dentro.
Non è però un libro di denuncia dei guasti dietro le telecamere, Peppi ha tenuto sempre ad allontanare il sospetto che in filigrana nelle figure raccontate si intravedessero personaggi noti e reali. Si tratta di un esercizio di scrittura creativa, innovativa, per lunghi tratti rivoluzionaria, quasi eversiva.
È nato dalle riflessioni sul suo blog il romanzo che lo fa esordire sugli scaffali, pubblicato dal primo editore al quale l’ha dato in lettura, Longanesi, La presentatrice morta (238 pagine 14.90 euro). Il suo modo di scrivere somiglia all’ecg di un infartuato, al profilo altimetrico dei gran premi della montagna di una tappa ciclistica, alla sommità di un muro coperto di cocci di vetro, come si costruivano decine di anni fa. Avanza a spigoli, salti, scosse, provocazioni. Non dà tregua, sorprende in continuazione, schizza su e giù, anche se dalle divagazioni non fatica a svilupparsi una chiara trama narrativa. Noir e per niente scontata, come sembrerebbe invece a prima vista.
“Questa è la storia della famosa conduttrice televisiva Eva Dolci e della sua morte improvvisa all’apice del successo. E di come fregò quasi tutti”. La premessa iniziale invita anche i lettori a farsi pettegoli e guardoni, per “introiettare faccende che non li riguardano”. A trasformarsi in “portinai”, con tanto di odore di broccolo bollito che arriva dai locali annessi alla guardiola, al piano terra del palazzo.
“Sabbbbaudia, Freggggene”, poker di B e di G. “Teracina”, nemmeno uno straccio di doppia R. La più famosa delle presentatrici italiane abita a Roma. Cinquantotto anni, gran parte dei quali passati a ricattare i potenti. A letto è ancora una furia Eda, amante di Carmelo che a sua volta è l’amante di Lorenzo Dolci: sì, il marito. Una figlia saffica indolente e un figlio bisex, cocainomane e schiavo degli eccessi. Quella donna nasconde un archivio di intercettazioni, con le quali tiene in scacco gente dello spettacolo, dell’alta finanza, della politica, della curia. Lo insinuano i detrattori, perchè la Dolci è tanto seguita quanto odiata.
“È la vita”, il talk show che conduce da anni, buca il prime time del giovedì, nonostante i colpi bassi della concorrenza. Vanta un’audience altissima. Sono entusiasti di lei e del programma soprattutto nel Meridione: pubblico scarsamente scolarizzato, però e al limite dell’indigenza economica. Una platea perfetta per tenere alti gli indici d’ascolto e raccogliere consensi elettorali, ma sulla quale le televendite scivolano senza effetto. Non comprano niente, gli inserzionisti sono scontenti, ma Eda insiste nel tenersi stretto il primato dell’intrattenimento spazzatura.
Tutto questo e tanto altro si apprenderà leggendo. Fatto sta che molto presto la star sarà “indecorosamente morta”, nella sua camera da letto, l’occhio sbarrato e il cavo del telefono stretto intorno alla mano. Sono le 21 dell’8 dicembre. In casa, in via Archimede 7 a Roma, è in corso un ricevimento, ma non avrebbe potuto esserci una serata più sbagliata per festeggiare il suo compleanno. Tutto in un giorno, prima l’articolo scandalistico contro di lei, poi gli annunci di rivelazioni sul suo conto, con i quali Priscilla Pazzi ha aperto la trasmissione antagonista sulla rete rivale.
Tutto presto, fin troppo presto, si potrebbe pensare. Sbagliato: c’è ancora un romanzo intero da leggere, per scoprire quanto Eda Dolci fosse chic o cheap, vera o falsa, intelligente o idiota, sensibile o cinica, innocente o perfida. Senza dimenticare che comunque, ha “fregato tutti, o quasi”, a quanto pare.
La presentatrice morta di Peppi Nocera è disponibile per l’acquisto su Lafeltrinelli a 12,66 euro.