La casa nel bosco, un libro di Gianrico e Francesco Carofiglio
A qualche mese dall’ultimo libro di Carofiglio (Gianrico, l’ex magistrato tanto per capirci) che io ho amato tantissimo (se volete dare un’occhiata ho scritto qui del Bordo vertiginoso delle cose) ecco che viene fuori La casa nel bosco scritto a quattro mani nientepopodimeno che con suo fratello Francesco (il regista, tanto per continuare ad intendersi).
Gioia, emozione, ansia… ho dovuto leggerlo. Subito. Forse avrei fatto meglio ad aspettare. Purtroppo è un libro che manca di vita, di emozioni, di fantasia. È chiaro come sia solo un lavoro commerciale voluto dalla casa editrice.. cosa tra l’altro dichiarata apertamente dai due autori per tutto il corso del libro.
Insomma la casa editrice ha questa idea geniale di far scrivere il libro ai due fratelli Carofiglio che accettano di buon grado, se non che non hanno assolutamente nulla da scrivere insieme. L’opera si apre su di loro che parlano (in prima persona a capitoli alternati) su cosa scrivere, su quale idea sviluppare. Si ritrovano insieme poiché, venduta la casa delle vacanze dove andavano quando erano piccoli, vanno a chiuderla definitivamente.
Fanno così un tuffo nel passato e sostanzialmente di questo si parla nel libro: dei profumi della loro infanzia, delle loro piccole avventure, dei loro vecchi amici, dei sapori (nel senso culinario) della loro gioventù. Idea geniale direte voi.. sì… beh lo sarebbe stata se avesse avuto uno sviluppo. Se ci fosse stato amore e cura nella loro esposizione. Purtroppo tutto ciò, qui, manca. Sicuramente ci troviamo di fronte a due autori sopraffini e leggerli è sempre un piacere perché usano le parole come ognuno di noi vorrebbe usarle. Ma questo è un tema scolastico. Avevano una traccia e dovevano portare il risultato a casa. Il libro l’hanno fatto. Molto probabilmente lo stanno vendendo anche bene (chi non lo leggerebbe un libro dei fratelli Carofiglio?) quindi il risultato sicuramente c’è. Però non c’è nient’altro che il risultato.
Non nascondo che avere due geni come loro e vederli così mi mette parecchio tristezza. Ricordo che dalla mente di Gianrico è nato il personaggio dell’avvocato Guido Guerrieri, protagonista di tre romanzi (il primo dei quali, Testimone inconsapevole, per me meraviglioso) e diventato poi anche un personaggio del piccolo schermo (con il volto di Emilio Solfrizzi) e che Francesco è quello de L’estate del cane nero… non so se mi spiego. E insieme i due avevano già lavorato partorendo una graphic novel niente male: Cacciatori nelle tenebre – Rizzoli 2007. Capite bene la mia rabbia. Non è possibile davvero che loro si riducano a due ricordi, qualche profumo e al confezionamento di una goduriosa torta alla ricotta. A proposito di godurioso: alla fine del libro ci sono alcune ricette tipiche pugliesi. Alcune sono da provare: sono proprio come le farebbe la mia mamma!! Mi rendo conto che non saranno sicuramente le orecchiette con le cime di rapa a spingere il lettore a dare un’occhiata a queste pagine, però chissà a parte queste, forse voi ci troverete del buono. Sappiatemelo dire.
La casa nel bosco è edito da Rizzoli e lo trovate su IBS in questo momento in offerta. Disponibile anche in ebook.