Camilla Lackberg: quanti crimini nascosti a Fjalldacka!
Sono i lunghi capelli neri “di lei”, l’ultimo ricordo del primo assassinato nel nuovo thriller di Camilla Lackberg, “La sirena” (446 pagine, 18,50 euro), nelle Farfalle Marsilio. Accade tutto, come sempre, a Fjallbacka, tra i fiordi della costa occidentale della Svezia, minimale frazione turistica di Tanum (812 abitanti nel 2005), nella contea del Vastra Gotaland, equidistante tra Goteborg e la norvegese Oslo, latitudine 58° 36’ Nord, nemmeno troppo settentrionale, considerato che si affaccia sul gelido Skaggerack. Questo ridente clone miniaturizzato di Caorle o Imperia non solo ha dato i natali ad una delle signore internazionali del giallo, ma è anche il teatro d’azione di una coppia. Erica Falck, autrice di crime novels e Patrik Hedstrom, ispettore di polizia, coniugi nella fase domestica della fiction letteraria e investigatori sulle scene del crimine locale.
Pasticcione ma saldo lui, insicura ma tenace lei. Nel romanzo, sesto della serie, è incinta di due gemelli e si trova “cicciona”, una specie di Barbapapà, una pancia enorme con appiccicata un po’ di Erica. Tanto non le impedisce di continuare a esercitare l’innegabile fiuto di detective e l’attività di scouting degli scrittori più promettenti in zona. Ora sta seguendo un romanziere all’esordio, Christian Thydell, impegnato nella stesura di una storia intitolata “La sirena”, guarda caso. È proprio a partire dall’accoppiata autore-libro che si sviluppa la cadenza incalzante sapientemente guidata da Camilla. Da esperta conduttrice di thriller, aggiunge un tocco ulteriore, a vantaggio dei lettori: saranno un passo avanti alla polizia, per via dei flash back che scandiscono il percorso narrativo.
Proprio da Christian, quindi, in occasione della presentazione dell’opera prima, sia Erica che i lettori apprenderanno degli inquietanti cartoncini, vergati dalla stessa mano, che accompagnano un mazzo di fiori. Dei gigli bianchi. Un omaggio che si rinnova da un anno, apparentemente innocuo, ma che per il giovane è in realtà una vera persecuzione. La rivelazione riconduce all’avvio del romanzo, che parte dall’uomo ucciso da “lunghi capelli”, prosegue col marito scomparso che la moglie ricorda insistentemente alla polizia di Tanum e con un cadavere ritrovato dopo tre mesi sotto il ghiaccio.
Sono in tre, lo scrittore debuttante, l’assassinato e un terzo uomo, la prossima vittima, ad aver ricevuto i bigliettini, vergati dalla stessa mano e contenenti le stesse minacce di morte. Anche se Thydell, terrorizzato e provato, implora di non coinvolgere gli inquirenti, l’odio espresso in quelle brevi note arriva fino a Patrik. È chiaro che le tre vicende sono legate tra loro e diventa man mano evidente che a loro volta sono ancorate al passato.
Certo che questo angolo di paradiso svedese a ridosso della Norvegia genera mostri. Sono pasticci ad ogni capitolo. Non sembra così rilassante la vita sotto i tetti rossi spioventi. Quanto alla vocazione turistica, c’è da dubitare che le temperature marine (da 12° a un massimo di 20° in pieno agosto) possano attrarre folle di bagnanti, nonostante le interminabili serate estive boreali. Mettiamola così, più che un’amena capitale balneare è un ridente borgo di pescatori. E questo dovrebbe accontentare tutti, senza ferire l’orgoglio fjallbackiano e soprattutto la brava Camilla Lackberg (che comunque vive a Stoccolma, in una casa certamente molto ben riscaldata!).
Luglio 12, 2014
ADORO I GIALLI DELLA SVEZIA quelli di camilla lackberg in particolare