Non buttiamoci giù: dal libro al film
Non buttiamoci giù: dal libro al film. È uscito il 20 Marzo scorso in Italia il film tratto dall’omonimo romanzo di Nick Hornby. Vi proponiamo un confronto in questo articolo.
NON BUTTIAMOCI GIÙ: IL LIBRO
Non buttiamoci giù (A Long Way Down) è un libro pubblicato da Nick Hornby nel 2005 (Guanda editore su lafeltrinelli.it a € 9,00). Nella notte dei bilanci, quella fra un anno e l’altro, e cioè la notte di San Silvestro, mentre tutti a Londra festeggiano il nuovo anno, colmi di speranze e di allegria, quattro aspiranti suicidi si ritrovano tutti su un altissimo grattacielo, pronti a buttarsi giù e a terminare così le loro vite. Si incontrano Martin, un presentatore televisivo coinvolto in uno scandalo sessuale con una minorenne, lasciato dalla moglie ed inseguito dai tabloid, ovviamente in crisi professionale e Maureen una donna di mezza età, disperata, senza lavoro e senza un compagno, un tempo sedotta e abbandonata e madre di un ragazzo celebroleso. Ma ai due “casi umani” si uniscono Jess, un’ adolescente in piena crisi sentimentale, anche lei sedotta e lasciata da un ragazzo, sboccata e volgare, e JJ che fallito come rockstar fa le consegne per un pizzaiolo russo. Un disastro professionale e sentimentale. La loro contemporanea presenza lì, disturba i progetti di ciascuno. Ed è così che decidono di rimandare il loro progetto, anzi, si danno un altro appuntamento, il 14 Febbraio. Non a caso le festività, le ricorrenze sono sempre un’occasione per fare bilanci. La loro salvezza sarà proprio conoscersi, parlarsi, raccontare le proprie esperienze. I flussi di coscienza dei protagonisti si alternano. In fondo per placare i propositi suicidi basta parlare, scambiare quattro chiacchiere, mettendo in piedi una bizzarra, quanto “terapeutica” amicizia. Anche in Non buttiamoci giù compare lo stile umoristico e sarcastico di Hornby.
NON BUTTIAMOCI GIÙ: IL FILM
Il film Non buttiamoci giù è stato proiettato nelle sale italiane il 20 Marzo scorso. Il film di Pascal Chaumeil con Pierce Brosnan, Toni Collette, Aaron Paul, Imogen Poots, Rosamund Pike, è tratto dall’omonimo romanzo di Hornby. Il regista ha puntualizzato che in questa commedia ciascuno può immedesimarsi, in qualche modo, in uno di questi strampalati personaggi. Ma il messaggio è positivo, di speranza, in un contesto grottesco e divertente. Le critiche sul film sono state discordanti. La scheda su mymovies, ad esempio, fa notare che la contaminazione della commedia non è ben equilibrata con il sottofondo drammatico della storia, rilevando un’incapacità di mescolare toni e registri: “la trama e la storia individuale dei personaggi imporrebbero una contaminazione più raffinata e meno urlata, l’ironia al posto della grossolana comicità”. Criticata anche la suddivisione del film in capitoli e cioè, uno per ogni personaggio. La gioia di vivere è troppo calcata in contrapposizione al desiderio di morte. Su comingsoon è stata evidenziata anche nel film la tipicità della scrittura di Nick Hornby “nei dialoghi, ironici e taglienti, ma anche dei personaggi, sempre umani e bisognosi di qualche attenzione in più. Anche se nell’adattamento cinematografico si sono smussati gli angoli e la black comedy di Hornby ha preso colore”. Le trasposizioni su grande schermo dei libri, del resto, destano sempre perplessità e pareri contrastanti. Voi, cari lettori, che ne pensate?