Giulia Gorgazzi: Sotto un cielo di carta
Un gruppo di sei amici si ritrovano a vent’anni dalla fine del liceo in occasione della morte della loro vecchia professoressa di italiano. È l’occasione per riallacciare vecchi rapporti lasciati sbiadire e amori interrotti improvvisamente, così come ritrovare un impegno che torna ad avvicinarli: uno spettacolo teatrale, in onore dell’amata prof, nel quale vengono sapientemente miscelati i temi e le trame dei capolavori di Pirandello.
Sullo sfondo, tra continui flashback che riportano ai tempi della scuola, il percorso di crescita di ognuno dei sei personaggi che li ha portati dagli adolescenti che sono stati agli adulti di oggi. Ognuno alle prese con i suoi dubbi e il confronto tra i sogni di ieri e la realtà quotidiana di oggi.
Una storia nella quale ognuno può facilmente immedesimarsi in uno o più personaggi, così come riconoscere in loro i tratti di persone conosciute e poi, magari, perse per la strada della vita.
Le pagine scorrono veloci, grazie allo stile accattivante dell’autrice, proprio per la capacità della storia di andare a scavare nelle emozioni più o meno nascoste in ognuno di noi: chi non ha perso qualche amico – della scuola ma anche no – lungo la strada della vita, e quanti non hanno mai sognato che un evento improvviso torni a stringere vecchi amici intorno a un ideale, a una passione o anche semplicemente per la voglia di stare tutti insieme come una volta?
La forza, il vero collante di tutta la storia è proprio quella di un incontro che ravviva rapporti – anche sentimentali, perché no – di una tale intensità che davvero non sembrano essere passati vent’anni. Il tutto con l’intensità data dall’allacciarsi non di due storie personali, ma del vissuto di sei personaggi, la maggior parte dei quali non vede gli altri dall’anno della maturità. O quasi.
Sei personaggi: non a caso, perché l’autrice più di una volta strizza l’occhio a quel Pirandello che la compianta prof di italiano del liceo aveva insegnato loro ad amare. Ecco, quindi, che il romanzo si fonde con il teatro grazie all’abile stratagemma di far inscenare ai sei adulti di oggi uno spettacolo che affonda le sue origini nei ragazzi che furono. Questo è utile per la trama, ma è anche un’abile occasione che l’esordiente Giulia Gorgazzi sfrutta per esprimere una passione, quella per Pirandello, evidente nelle varie citazioni – non esclusivamente dell’autore siciliano, a dire il vero – sparse qua e là con naturalezza. A partire, chiaramente, fin dal titolo del romanzo. Anche se di indizi ve ne sono sparsi ovunque nella trama e nei personaggi. Tutto però mai in modo pedante o diretto, ma con allusioni più o meno velate (vedi l’episodio nel finale con lo “strappo nel cielo di carta” che regala anche il titolo a questo ebook.
Detto dello scenario, della “cornice” letteraria, una nota finale la merita anche lo scenario “geografico” in cui si svolge l’intera trama: una Milano “grande o piccola a seconda della volontà del caso” viene ripresa nei suoi caratteri distintivi e fotografata nel pieno degli anni ’90 raccontati dai continui flashback all’epoca del liceo: le contestazioni studentesche, la Fiera di Sinigaglia, la “discesa in campo” di Silvio Berlusconi nel ’94… Davvero un bel romanzo da consigliare a tutti: per guardarsi indietro (e dentro) ma anche solo per puro svago ed evasione.