DIAMANTINO 6
I libri pubblicati da Angelo Scandurra all’insegna delle edizioni Il Girasolesi caratterizzano da sempre per il nitore e l’aristocratica semplicità della veste grafica caratterizzata anche dall’esclusivo uso delle carte prodotte dalla Cartiera Sicars con alcune tonalità cromatiche realizzate appositamente per l’editore di Valverde di Catania. Di grande complessità e ricchezza letteraria sono le scelte editoriali degli autori e dei testi raccolti nelle ormai consolidate collane di poesia, letteratura, teatro e saggistica alle quali si è aggiunta nel 2012 la collana “I Diamantini”.
Il Girasole aveva già pubblicato libri con inserita un’incisione originale, ma è la prima volta che, con questa nuova collana, l’incisione diviene parte integrante del libro configurandolo come vero e proprio “Libro d’Artista”. Nei fatti d’arte le coincidenze non sono mai solo opera del caso e tra i tanti e diversi connubi tra poeti e artisti italiani e stranieri che hanno caratterizzato i libretti fin ora pubblicati, nella realizzazione del “Diamantino 6” si sono incontrati due siciliani: la poetessa Elena Salibra siracusana di nascita che vive a Pisa e l’incisore Vincenzo Piazza catanese di nascita che vive a Palermo. Dalla raccolta La Svista, pubblicata nel 2011, sono tratte le poesie Altre erbe, Il secondo lavoro, Il fachiro, La conchiglia, Duale, I campi elisi, tutte tradotte in tedesco da Franziska Raimund appositamente per questa edizione. I testi bilingue sono un’altra caratterista di questa collana ideata col contributo di Valeria Bertesina che cura l’assemblaggio e la legatura manuale dei libretti, così come manuale è la stampa calcografica realizzata al torchio dallo stesso artista.
Elena Salibra è poetessa capace, con i suoi versi, sia di scavare nelle profondità dell’esistenza
«…Si può imparare a morire sulla spiaggia
dei gelsi come quelle meduse alla deriva…»
(da il secondo lavoro)
sia di librarsi leggera sulla realtà
«…il rumore del mare che ascoltavo
avvicinandola all’orecchio s’illuminano
i frantumi…»
(da la conchiglia)
con continui slittamenti tra un piano e l’altro. Vincenzo Piazza con la sua acquaforte sembra aver voluto dare visibilità all’ossimoro di questa interpretazione immaginando un mondo in cui il senso di stabilità delle radici degli alberi cerca sostegno affondando nell’immaterialità delle nuvole.
Il Diamantino 6, in formato A5, è composto da 24 pagine cucite alla copertina che accoglie l’intervento artistico con l’incisone nell’ampia ala di risvolto e il numero della collana stampato a secco nel piatto. La tiratura complessiva è limitata a sessanta esemplari numerati e firmati dall’artista.