Mamma disabilitata di Chiara Milizia
In un pomeriggio d’autunno, una coppia molto elegante sembra mischiarsi agli studenti che affollano le vie di Città Studi ed è solo l’espressione di dolore a distinguerli da quei ragazzi trafelati. Camilla e Stefano stanno andando infatti a ritirare il referto di loro figlio Cesare, che diagnosticherà una forma di autismo grave. Come un detonatore, la diagnosi fa esplodere tutto il malessere all’interno della famiglia e mentre Stefano comincia ad accusare una serie di malanni immaginari, Camilla riprende come se niente fosse la vita di sempre, intensificando le uscite con le amiche con lo scopo di stordirsi e non pensare a ciò che l’attende a casa. Ed è proprio una di queste amiche, a insinuare in Camilla il dubbio che nella famiglia del marito possano esserci delle tare genetiche che hanno determinato l’autismo del figlio. Nel frattempo, a causa di scelte politiche a lei sconosciute all’interno della sua azienda, Camilla viene allontanata per due mesi dal lavoro, la sua unica valvola di sfogo e comincia a frequentare le ragazze del paese dove era andata ad abitare anni prima per seguire il marito e sarà proprio una di queste nuove amiche ad aiutarla nella sua personalissima ricerca genealogica che la metterà in contrasto con l’intera famiglia di Stefano. Sorretta dalla convinzione di aver trovato la chiave ai suoi problemi, Camilla si riavvicina ai figli, nonostante la patologia di Cesare renda spesso difficile anche soltanto uscire di casa. Si appoggia a un’associazione di genitori, si mette a loro disposizione e quando riprende a lavorare, demansionata e confinata in una sede periferica, riesce una volta di più a risalire la china. Sul nuovo posto di lavoro, ritrova Massimo, un uomo incontrato per caso qualche settimana prima e nasce una flirt che rischia di far ulteriormente traballare le sue poche certezze e di mandare a monte un matrimonio ormai al capolinea. Divisa tra il dovere e il desiderio di una vita felice, Camilla ritrova lentamente la serenità ma anche questa volta la tregua durerà poco, la sua amica infatti, che aveva ipotizzato la teoria genetica, è stata costretta ad abbandonare la ricerca per mancanza di fondi e non potrà più esserle di aiuto . Con un marito noioso, che non fa che angustiarla con il racconto dei suoi malanni immaginari, senza più un lavoro qualificato, per la prima volta Camilla prende coscienza del proprio ruolo di madre di un bimbo diverso e cade in depressione. Nessuno si accorge del suo malessere e sarà soltanto lei, dopo un confronto molto duro con il nuovo amico a decidere di riprendersi e a dimostrare a tutti il proprio valore.
Nel giro di poche settimane infatti, non solo risolleva le sorti dell’appalto che le era stato dato in gestione ma parte da sola con i figli per un viaggio a Fuerteventura, dove una volta di più proverà a se stessa di saper fronteggiare qualsiasi imprevisto. Gli esami tuttavia non sono finiti, al rientro in Italia l’attendono un’altra prova importante sul lavoro e la commissione per decretare l’infermità del figlio. Uscirà come sempre vincitrice, riuscendo perfino a far accettare il piccolo Cesare ad una comunità chiusa che lo aveva bollato come lo scemo del villaggio e anche sul lavoro, vedrà finalmente riconosciuto il suo valore. E capirà che la serenità non passa necessariamente attraverso una relazione con un uomo ma solo affrontando e risolvendo i propri problemi.
È trascorso un anno da quel pomeriggio d’autunno, ora a mischiarsi con gli studenti si sono aggiunti anche Simona e Cesare, che insieme ai genitori si stanno recando all’Istituto neurologico per un controllo. E dopo tanti scontri, lotte e battaglie, finalmente arriva la bella notizia, Cesare sta migliorando e questo solo grazie a Camilla, che ha saputo rimettersi in gioco superando le proprie paure. Lei che non voleva figli e si era sentita offesa per quel bambino imperfetto, disabilitata nel suo ruolo di madre, finalmente capirà che se Cesare ha solo una possibilità sarà attraverso il suo amore e il suo impegno.
Mamma disabilitata, romanzo d’esordio di Chiara Milizia edito da edizioni Anordest racconta in modo ironico la deriva di una famiglia ma anche la rinascita, di fronte a un problema sempre più diffuso e lo fa attraverso gli occhi della protagonista, una mamma tutt’altro che perfetta ma per questo ancora più vera.