Una notte senza ore di Emilio Pirraglia Una notte senza ore di Emilio Pirraglia

Una notte senza ore di Emilio Pirraglia

Una notte senza ore

La cover di Una notte senza ore

La storia di cinque ragazzi. Un gruppo di amici che potrebbe sembrare il tuo. Ognuno alle prese con i piccoli guai della vita quotidiana. Come al solito il sabato sera si ritrovano al bar, per giocare a biliardo e fare due chiacchiere. L’atmosfera è calma e leggermente noiosa, le solite facce chiassose, intente a giocare a carte e a bere birra. Qualche sprazzo di curiosità viene suscitato da ragazze in minigonna, attrezzate per la serata fuori.

Si decide di andare a ballare, come ogni sabato sera. Hanno tutti grandi aspettative per la serata. Si percepisce dall’aria che si respira nell’auto, diretta verso il “Mesopotamia”. Discorsi semplici, incentrati su ragazze, problemi al lavoro e camicie fuori luogo.

Uno dei cinque amici propone una scorciatoia per la discoteca. La scelta di percorrere una strada sconosciuta li condurrà verso una notte che cambierà le loro esistenze.

La storia è lineare. La prima parte del racconto si snoda su brevi episodi, che presentano e rivelano i caratteri dei protagonisti. Tiger esce da una storia d’amore finita, cerca rifugio negli amici, per superare gli anni persi a cercare di stare in equilibrio, tra un finale già scritto e l’illusione della sicurezza. Un atteggiamento completamente diverso dal suo migliore amico, Johnny, che tratta con noncuranza la sua nuova fiamma.

Nello scorrere delle pagine ci si addentra nella notte, tra intrecci di corpi sudati, che si muovono a ritmo di musica, e sale impregnate dall’odore del fumo e dei cocktail versati sul pavimento.

Nell’isolamento provocato dalla musica, Johnny ha modo di guardare da una prospettiva diversa l’evolversi della serata. Osserva da spettatore le movenze e i comportamenti delle persone invischiate nella bolgia umana che ha di fronte. Tiger, invece, è completamente assorbito dai meccanismi della pista da ballo. Attacca senza pietà la preda prescelta, per risolvere in maniera proficua la nottata.

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Gli altri ragazzi girano come trottole per il locale, cercando l’occasione giusta, che sembra sempre dietro l’angolo.

Le vicende che vivono i protagonisti in discoteca sembrano abbastanza comuni, storie che potrebbero essere le storie di tutti. Verso la fine della parte dedicata al “Mesopotamia”, la descrizione inizia a trascinarsi.

L’uscita dal locale rappresenta una liberazione. Solo Johnny e Tiger decidono di terminare la serata fuori dalla pista da ballo, uscendo nella notte con due nuove conoscenze, Betty e Nancy.

Il viaggio di ritorno verso casa si trasforma in un percorso chiarificatore, che segna la fine di un’epoca.

Senza sapere bene come, si ritrovano a viaggiare in mezzo ad un bosco, il bosco delle loro paure.

Riescono a trovare rifugio in una locanda, sbucata dal nulla, messa lì quasi ad accoglierli per salvarli dal loro destino.

La bettola si trasforma invece in un punto di accesso verso avventure apparentemente illogiche, tra personaggi e duelli, che servono per aiutare i viandanti a scoprire qualità sconosciute del loro essere.

Scopriranno un mondo ostile. L’unico aiuto su cui potranno contare, per uscirne indenni, è la forza generata dall’amicizia vera, che li condurrà verso una nuova luce.

Dopo, tutto sarà diverso.

Emilio Pirraglia

Autore: Emilio Pirraglia

Nasce il 21 dicembre del 1893. Vissuto fino a 19 anni in un piccolo paese di montagna, a contatto con la natura e l'aria aperta. Gli studi universitari lo portano a Pescara, la città che lo ha adottato, trasformandolo da ragazzo di montagna a ragazzo mari&monti. Continua a vivere e lavorare in Abruzzo,

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