Per tutti i gatti che fanno miao. La storia di Rolfo
Ho avuto il piacere di leggere questo libro in contemporanea alla sua pubblicazione e non posso esimermi dal farne una recensione positiva.
Per tutti i gatti che fanno miao di Marco Terramoccia è un libro pensato per un pubblico giovane, di ragazzi dagli undici anni in su, ma è senza dubbio un’opera godibile a ogni età.
Protagonista della storia narrata è un simpatico gatto nero di nome Rolfo, che ha vissuto sin dalla nascita in un castello semi abbandonato conducendo le sue giornate in modo tranquillo e pacifico. Questo finché un gatto arancione di nome Oscar, con la sua banda di gatti randagi, non ha fatto il suo ingresso nel castello e ha cominciato a rendere la vita di Rolfo impossibile, nel tentativo di cacciarlo dalla sua casa e impossessarsi del territorio entro le alte mura.
Afflitto dalla sua triste condizione, Rolfo un giorno decide di partire alla ricerca del leggendario Gattun, gatto saggio che si dice viva a valle del castello. Alla ricerca di un perduto coraggio felino, Rolfo inizia così la sua avventura, alla scoperta del Gattun e del vero se stesso. Incontrerà l’amicizia e poi l’amore in una dolce gatta bianca un po’ sopra le righe, che gli insegnerà come si può vivere giorno dopo giorno senza stare a preoccuparsi troppo del domani. Rolfo diventerà un gatto vegetariano, come lei, e stringerà amicizia con personaggi che mai avrebbe pensato di poter apprezzare. Due topi originari del castello, che erano partiti alla ricerca di una cagna famosa per le sue feroci cacce ai gatti, incroceranno la propria strada con quella di Rolfo e tutti insieme decideranno di unire le forze per scacciare dal castello una volta per tutte Oscar e i suoi accoliti.
Molti altri personaggi di primo piano vengono presentati. Anche se poco hanno a che fare con Rolfo e il suo viaggio, il lettore subito viene catturato dalle loro vicende. I più importanti sono senza dubbio Raphaell e sua cugina, due adolescenti che vivranno l’estate tra la bellezza della natura e la meraviglia di un mondo nuovo e sconosciuto. Raphaell ha infatti il dono di poter spostare gli oggetti con la sola forza del pensiero e di vedere il fantasma del vecchio conte del castello, che sta sempre a inseguire la sua testa in giro per le campagne.
Lo stile di scrittura è lineare e pulito, la sequenza cronologica dei fatti narrati è ritmata e regolare.
Il bello di questo romanzo non è tanto la storia in sé (comunque avvincente e divertente) quanto i messaggi che trasmette ai giovani di oggi.
Il più importante è senza dubbio quanto la scoperta del mondo non sia solo una scoperta di luoghi nuovi ma anche la scoperta di nuovi modi di vivere la propria quotidianità e soprattutto la scoperta dell’altro. Altro inteso come diverso da sé, nel genere, nella razza, nell’età. L’incontro col diverso da sé, la collisione di differenti modi di vivere e vedere il mondo, è il tassello indispensabile per la crescita dell’individuo, personale e comunitaria. Un viaggio interiore non può prescindere dall’incontro con l’altro, perché è relazionandoci con gli altri che impariamo a conoscere veramente noi stessi.
Un altro messaggio molto importante è il vivere con coraggio. La vita è costellata di ostacoli, di contrarietà, di delusioni. Ma tutto ciò non deve togliere il desiderio di un futuro migliore, l’aspirazione alla realizzazione di sé, spesso raggiunta seguendo le vie più impensabili. Ma tutto ciò non sarebbe possibile senza il coraggio: coraggio di affrontare un nuovo giorno, coraggio di cambiare, coraggio di aprirsi al prossimo.
Il terzo e non ultimo è la speranza. Mai arrendersi davanti alla sconfitta, alla solitudine, alla malattia: c’è sempre un domani e con l’impegno e l’aiuto dei nostri cari il futuro potrà essere di nuovo radioso.