Il Treno Fantasma, romanzo storico di Massimo Brunello
La trama de Il Treno Fantasma
Prendendo spunto dal titolo, si può dire che Il Treno Fantasma è un lavoro costruito su due binari: il primo quello della storia di Paolo, giovane milanese partito per la guerra nel gennaio del 1942 con begli ideali e molto entusiasmo per ritrovarsi poi coinvolto in un’avventura senza fine. L’altro binario, parallelo al primo, riguarda l’evolversi della seconda guerra mondiale sul fronte europeo, che si interseca in modo stretto con la storia di Paolo e il cui andamento viene addirittura influenzato da eventi che vedono coinvolto lo stesso protagonista.Il tutto è “condito” da piccoli aneddoti inediti sulla Milano bombardata, sugli stenti causati dalla guerra e sugli spostamenti, quasi sempre in treno e difficoltosi, data la situazione.
Anche la documentazione appare interessante, adeguata ed opportuna. Vanno rilevati due elementi inediti di una certa importanza: l’episodio della fuga del Re per la via Tiburtina e l’episodio del “Treno fantasma” che dà il titolo al libro. Del processo omonimo, che ha coinvolto molte cariche militari della Repubblica Sociale Italiana si è perso traccia. Dopo la vittoria partigiana e alleata sono andati perduti o caduti nel dimenticatoio infatti molti archivi e documenti riguardanti le milizie della cosiddetta “Repubblichina”. La vicenda è oscura e di difficile decifrazione, e anche alla fine del processo la verità non viene a galla, ma in qualche modo è rivelatrice di comportamenti e modi d’essere di un’Italia allo sbando.
Il testo è molto ricco. In particolare sono di estremo interesse storico gli aspetti della velocità/lentezza delle notizie (personali e di guerra); gli spostamenti in Italia in treno e altri mezzi di fortuna raccontano molto bene la situazione. La fame, i bombardamenti, gli espedienti degli italiani per cavarsela narrano verità attuali che sono sottolineate adeguatamente. L’episodio della fuga del Re è storicamente assai prezioso in quanto documenta una testimonianza “dal vivo” di un evento fra i più importanti di tutta la storia d’Italia.
Il personaggio di Paolo
Il personaggio di Paolo: l’ingenuità buona e l’onestà colpiscono molto, colpisce anche e soprattutto il mancato abbrutimento del carattere dopo anni di guerra (laddove la guerra rendeva belve le persone). La maturazione del personaggio verso gli ideali partigiani e di libertà non ne mutano il carattere. La personalità semplice e diretta del protagonista e la naturalezza con la quale viene travolto dagli eventi sono il vero filo conduttore del libro ed il suo punto di forza. La storia di Paolo e la sua avventura militare è raccontata bene e con sensibilità. Il finale è un’autentica commemorazione del 25 aprile, piena di significati e di speranze per il futuro della nostra Nazione.