Hoshana | Monica Brogi
“Hoshana” di Monica Brogi è un’opera provocatoria che affonda le sue radici in una realtà distopica ai tempi della pandemia da Covid-19 e nell’esplorazione di tematiche complesse legate alla disumanizzazione e all’asservimento nei confronti di un sistema statale oppressivo. L’autrice tesse una narrazione che si sviluppa tra la paura generata dall’incertezza e la necessità di ribellione contro le forze che cercano di sottomettere l’individuo in nome di un controllo superiore incarnato dal metaforico “Leviatano”, simbolo biblico di un grande mostro che diviene nell’opera di Thomas Hobbes il nome con cui viene designato lo Stato politico.
Hobbes utilizza questa metafora per incarnare un potere sovrano che, come un dio mortale, regola e decide le sorti degli individui, imponendo ordine in una società altrimenti caratterizzata dal conflitto che contraddistingue lo Stato di natura. La nascita dello Stato politico, secondo Hobbes, avviene attraverso un contratto sociale, un accordo tacito in cui gli individui scelgono di rinunciare a parte dei loro diritti naturali per ottenere sicurezza e pace.
Questa rinuncia, tuttavia, non è dettata da un obbligo morale né da imperativi religiosi, ma scaturisce da un calcolo razionale di convenienza: gli uomini comprendono che una vita in comune regolata da leggi e da un’autorità centrale è di gran lunga preferibile a una vita di anarchia. In questo contesto, la figura del “Leviatano” diventa quindi emblema di una potenza sovrana che, sebbene possa apparire autoritaria, si giustifica sulla base di un accordo razionale e pragmatico tra gli uomini.
La vera sfida rimane nel mantenere il delicato equilibrio tra il potere dello Stato e la libertà degli individui, un tema che continua a essere al centro del dibattito politico e filosofico fino ai giorni nostri. La relazione tra Dimitri e Druido, caratterizzata da una profonda connessione intellettuale e umana, è un elemento centrale del romanzo di Monica Brogi.
La loro lotta contro il “Leviatano”, inteso come una personificazione dello Stato che tutto controlla, mette in luce il conflitto tra libertà individuale e potere autoritario ponendo interrogativi scomodi sul prezzo della sicurezza e del progresso. Monica Brogi, con uno stile incisivo e ricco di simbolismi, invita il lettore a riflettere sulle conseguenze della natura delle leggi che, da un lato, promettono protezione e ordine, ma dall’altro possono sfociare in un’aberrante, sistematica violazione dei diritti umani. “Hoshana” è dunque una narrazione che sfida le convenzioni sollecitando non solo la mente ma anche la coscienza del lettore.
Redazione