Book Soul | Raffaele Pietro Penza
Raffaele Pietro Penza, con il suo romanzo “Book Soul”, ci invita a intraprendere un viaggio attraverso le vicende di Silvia e Valerio che si sviluppano in un mondo in cui i libri, più che semplici oggetti, diventano compagni di vita e di sofferenza.
Al centro della narrazione c’è una libreria rossa che Raffaele Pietro Penza utilizza nel suo romanzo per offrirci una riflessione profonda su ciò che possono essere i libri nella vita di una persona. Per Silvia, che ha affrontato la perdita di genitori e nonni, la letteratura rappresenta una fuga, un antidoto alla solitudine di una vita segnata dalla mancanza di legami stabili. La sua storia d’amore con Valerio è minata da una sottile inquietudine che conferisce al rapporto un’ombra costante.
La struttura del romanzo, diviso in parti che si intersecano come in un’opera teatrale, è sicuramente innovativa e crea un effetto quasi sinfonico, in cui le tre dimensioni narrative si arricchiscono a vicenda. Il catastrofico evento della guerra e del disastro nucleare che irrompe nel racconto diventa l’elemento catalizzatore per una riflessione più profonda sulla fragilità della condizione umana, ma è proprio in questi momenti di caos che l’amore per la letteratura emerge come una speranza.
“Dalla strada Valerio osserva una città sospesa, cammina in uno stato di apprensione per quello che sta succedendo. Ci sono uomini e donne terrorizzati che cercano un posto sicuro, sono come insetti che cercano riparo prima del temporale. Il cielo è limpido, azzurro e immensamente alto e quieto mentre il sole silenziosamente prosegue la sua salita allungando le sue braccia lungo le strade trafficate, sui tetti delle case e nei parchi vuoti. Gli torna in mente una vecchia lettura di Guerra e Pace, quando il principe Andrej è a terra, e ferito gravemente guarda il cielo alto sopra di lui” scrive Raffaele Pietro Penza a proposito della terribile esperienza che si trova a vivere Valerio, e aggiunge: “Ripensa anche a quando Tolstoj girovagava nelle strade di Marsiglia, sulle banchine del porto, nelle osterie e tra le bancarelle dei libri. In Europa aveva scoperto che migliaia di persone per pochi centesimi acquistavano le edizioni illustrate dei Tre Moschettieri e del Conte di Montecristo e che nei teatri e nei piccoli caffè venivano rappresentate commediole e scenette. Il popolo riceveva un’istruzione orale come nell’antica Roma e nell’antica Grecia e quando tornò in Russia portò con sé bauli pieni di pedagogia perché aveva deciso di diventare maestro per milioni di contadini russi”.
In “Book Soul” ogni pagina trasmette dunque l’amore dell’autore per i libri e per i loro protagonisti, facendo sentire chi legge come parte di un universo narrativo in continua espansione.
Redazione