Tutto il resto mi sfugge | Camilla Ugolini Mecca
«Le parole sono come pietre focaie che si lanciano perché qualcuno le raccolga. Resteranno in tasca, forse a lungo, come presenze gentili, o piccole zavorre rassicuranti. Poi all’occorrenza si strofineranno, l’una sull’altra e se andrà bene, qualcosa, qualcuno si accenderà. La combustione avviene nel silenzio. E nello spazio bianco, dove la parola cede il passo all’immensità del possibile, avviene l’incontro. È lì che si resta stupiti, a guardare il fuoco»: sono le parole di Camilla Ugolini Mecca, autrice della silloge poetica “Tutto il resto mi sfugge”.
L’opera è arrivata finalista al concorso Faraexcelsior 2023, e si è classificata prima al concorso internazionale Universum Basilicata 2024. In queste liriche si parla d’amore, analizzandolo nella sua veste terrena ma anche in quella più immaginifica, legata a visioni oniriche in cui tutto è trasfigurato; si parla di amore fisico ma anche di quel sentimento che innalza verso la luce: è l’incontro con l’altro il nucleo della raccolta, inteso come compenetrazione di energie.
Grazie a questo incontro si sperimenta il divino nell’essere umano, come quando si cammina in un bosco e tutto sembra tornare all’essenza, all’autenticità: l’autrice è molto legata alla dimensione naturale, e in molte liriche viene infatti rappresentata la potenza di madre Natura e la purezza delle sue creature. Tra le immagini ricorrenti troviamo anche la simbologia dei tarocchi marsigliesi – vi sono, ad esempio, poesie che citano l’Appeso, la Torre, la Morte: tali versi sono contenuti nella seconda sezione della raccolta intitolata “I Sogni di Clara Kutznetsova”.
Qui la poetessa canta una dimensione sognante in cui sperimentare una vita alternativa differente da quella “reale” ma nella sostanza ugualmente vicina alla sua anima; in questa sezione le liriche sono numerate da 1 a 21, esattamente come gli arcani maggiori dei tarocchi, e come in essi vi è poi una ventiduesima poesia/carta – il Matto, definita col numero zero: inizio, fine o meglio, infinito. “Tutto il resto mi sfugge” è un’opera ricca di spunti di riflessione, una raccolta poetica raffinata e suggestiva che ci conduce nei sentieri dell’amore e mette in scena l’incontro con l’altro mostrandone le qualità spirituali, ponendo l’accento sulla bellezza straziante dell’unirsi, dell’entrare in profonda comunione.
«Pur di incontrarti mi sono fatta pesce o anemone di mare. Ho camminato sui fondali a piedi nudi, nel buio più buio. Non mi hai riconosciuta, tanto ero cambiata. Mi sono fatta argentea, guizzante, senza peso. Se voglio vederti io scendo laggiù. Nel buio mi accendo e poi ti trovo».
Redazione