Sulle trecce dell’assassino | Andrea Fiore
“Sulle trecce dell’assassino (semi-serial thriller)” di Andrea Fiore è un romanzo esilarante, che porta a ridere di cuore dall’inizio alla fine. L’autore presenta un’opera a metà strada tra il demenziale e il grottesco in cui si narra di un bizzarro omicidio e delle indagini di un duo d’eccezione: l’ispettore di polizia Peter Haddock e il suo assistente Dan Parrish.
La forza del romanzo risiede non solo nell’umorismo e nei divertenti giochi di parole ma anche nella caratterizzazione dei personaggi: i due protagonisti sono interessanti e sfaccettati, e i presunti colpevoli del delitto su cui si indagherà risultano tanto reali quanto incredibilmente assurdi per le loro azioni illogiche. Tutto ha inizio con l’omicidio di un uomo dalle lunghe trecce: egli si era recato da Giuseppy’s, il più famoso salone d’acconciature della città di Gravetown, chiedendo che gli venissero tagliate; dopo un improvviso blackout nel salone, però, egli viene rinvenuto morto, e le sue trecce risultano misteriosamente scomparse.
Haddock, Parrish e l’agente in prova Mandy Racco accorrono sul luogo del delitto; sia Giuseppy che il suo garzone e i suoi clienti vengono interrogati: Mrs. Evelyn Yorkshire è un’anziana acida e poco collaborativa, Arthur Trik Gogh è un commerciante privo di qualunque scrupolo, con il garzone, Jim Afraid, è difficile parlare perché ha «l’alfabeto in versione demo di sole sedici o diciassette lettere», e poi c’è un capellone, Maxim Svarion, che dice di aver dormito per tutto il tempo. L’ispettore si rende conto di trovarsi in una gabbia di matti; inoltre, scopre un criptico indizio sul corpo della vittima, tatuato sul suo organo sessuale: è il momento di scavare nella vita dell’assassinato, per comprendere chi possa averlo voluto uccidere. Andrea Fiore narra una storia ricca di nonsense ma non solo: lo sviluppo delle indagini è infatti gestito con sorprendente coerenza, sebbene si calchi la mano per portare ilarità nel lettore; anche i dialoghi sono gestiti magistralmente, e sono infarciti di spassosi giochi di parole di natura tricologica.
Nonostante siano state trovate poche “trecce” sul luogo del “crine”, Haddock e Parrish spaccano il capello in quattro per trovare la soluzione a questo strambo delitto; e alla fine, tutto verrà risolto: «In un modo o nell’altro, anche quella rocambolesca giornata stava per finire e i cittadini avrebbero potuto dormire sonni più tranquilli, perché, grazie a Peter Haddock e al suo fido assistente Dan Parrish, un altro pericoloso criminale era stato assicurato alla giustizia con polizza Kasko, incendio, furto e rottura di cristalli».
Redazione