Homo prospectus. Verso una nuova antropologia | Seligman, Railton, Baumeister, Sripada
“Homo prospectus. Verso una nuova antropologia” di Martin E.P. Seligman, Peter Railton, Roy F. Baumeister e Chandra Sripada: uno studio approfondito sulla prospezione.
“Homo prospectus. Verso una nuova antropologia” (edito Hogrefe) è un saggio scritto da quattro autori che hanno unito le loro conoscenze e hanno svolto insieme degli approfonditi studi per parlare di un interessante argomento: la scienza della prospezione. Lo psicologo Martin E.P. Seligman è direttore del Penn Positive Psychology Center, ed è un’autorità mondiale nei campi della psicologia positiva, della resilienza, della learned helplessness, dell’ottimismo e del pessimismo. Il filosofo morale Peter Railton è professore presso l’Università del Michigan e si occupa di filosofia della scienza, etica, metaetica, politica ed estetica; è inoltre membro di vari centri di ricerca negli Stati Uniti e in Europa. Lo psicologo sociale Roy F. Baumeister è professore di Psicologia presso la Florida State University; le sue ricerche riguardano temi quali sé e identità, l’autoregolazione, rifiuto interpersonale e bisogno di appartenenza, sessualità e genere, l’autostima, il significato e la presentazione di sé. Lo psichiatra e neuroscienziato Chandra Sripada è professore associato di Filosofia e psichiatria presso l’Università del Michigan; studia i meccanismi cerebrali coinvolti nella presa di decisione, nella prospezione e nell’autocontrollo e cerca di capire come le acquisizioni della ricerca scientifica impattino sull’immagine che abbiamo di noi stessi in quanto agenti liberi e razionali.
L’opera di questi quattro brillanti scienziati è stata originariamente pubblicata in inglese dalla Oxford University Press e ora è disponibile in Italia grazie alla Hogrefe Editore, che pubblica testi che spaziano in tutti i campi della psicologia applicata.
Nel saggio si parla della figura dell’Homo prospectus, che va a sostituire quella dell’Homo sapiens in quanto vengono prese in esame le facoltà dell’essere umano con cui metabolizza il passato e il presente per produrre i futuri possibili: cioè ciò che viene chiamata “prospezione”. Gli autori presentano un testo di altissimo livello ma con un linguaggio scorrevole e comprensibile anche da chi non ha esperienza con la materia, e in cui si risponde alla domanda: «Che cosa succede nel momento in cui l’essere umano canonico diventa Homo prospectus e la capacità di pensare ai nostri futuri diventa la facoltà che ci contraddistingue?».
Sono tanti gli aspetti legati alla psicologia, alla filosofia, all’antropologia e alle neuroscienze che vengono presi in considerazione, e ancora di più sono gli spunti di riflessione che permettono al lettore di ampliare i suoi orizzonti e di rivalutare i suoi pensieri e le sue azioni nell’ottica di una capacità, la prospezione appunto, che potrebbe essere la nostra migliore arma per sopravvivere alle sfide che il domani ci porrà davanti.