La Libraia del Cairo | Nadia Wassef
Alzi la mano chi, tra coloro che amano leggere, non ha mai sognato di diventare un libraio?
Ma cosa serve per diventarlo?
Amare i libri e la lettura. Essere certi che condividere con altri spunti, riflessioni e consigli in una convivialità di idee mai banale. Certamente avere una spiccata declinazione e fiuto per gli autori da proporre. Senza dimenticare un pizzico di coraggio e molta determinazione.
Ingredienti essenziali, che si rivelano necessari se la libreria che vogliamo aprire e collocata in uno stato, come l’Egitto, e in una megalopoli, come il Cairo.
Questo (e non solo) fu lo spirito che mosse nel 2002 Nadia WASSEF, la sorella Hind e l’amica Nihal . Era 8 marzo 2002 e la libreria DIWAN apriva i battenti al Cairo, con le sue opere di “taglio moderno” ,con testi in inglese e francese, e con la voglia di ribadire e di far ricordare che l’Egitto e il Cairo da sempre – fin dai faraoni – sono stati (e sono) terra di cultura, di arte e di libri.
L’unicità di questa avventura (con le sue vittorie e le sue sconfitte) è raccontata in modo delicato, forte, deciso e coraggioso da una delle fondatrici Nadia WASSEF ne “LA LIBRAIO DEL CAIRO” edito da Garzanti, una delle molte e prestigiose anteprime per l’Italia ospitata a PordenoneLegge2021.
Delicata nella sua fisicità, ma decisamente imperativa nelle parole, nei pensieri e nelle azioni, l’autrice ha presentato alla stampa il suo libro autobiografico, condividendone l’esperienza, non solo professionale, ma soprattutto di vita .
Un’esperienza terminata, certo – ci dice Nadia- ma non per questo meno inteso e lontano il ricordo. Per quegli aspetti umani condivisi che solo la letteratura, la condivisione e l’amore nel leggere un testo o una storia diffone unendo.
Ho voluto raccontare e far vivere vicissitudini, difficoltà ma anche risate di un’avventura – continua l’autrice – certamente terminata ma che ha permesso a quel periodo storico (il 2002) così ricco di prospettive e interazioni per un nuovo inizio, di ritrovare quell’amore per la cultura , le arti che da sempre nutre e fa crescere l’Egitto, non solo moderno ma da sempre da quasi 7000 anni.In fin dei conti – ribadisce la Wassef- la carta e i primi libri su carta sono egiziani. E quindi essere libraio in Egitto può sembrare una banalità, quasi scontata. Certamente, però, non lo è stata per noi.
Racconto la nostra avventura, non come un’operazione “nostalgica” o di rimpianto ma come un puntello, un solletico alla memoria, al ricordo di quel momento di vita che, forse, può essere di spunto ad altri.
Aprire una libreria indipendente nell’animato quartiere di Zamalek non era facile, e molti sono stati gli “ostili” : letteratura occidentale in una libreria gestita da donne.
Ma il momento era propizio, in quello che per molti era un vero e proprio “rinascimento intellettuale” ,anche se cauto e lento.
Una sfida vinta e vincente, non solo per la cultura ma anche e soprattutto per la figura della donna, che veste i panni imprenditrice.
Nadia Wassef è limpida in merito. Lei donna che lavora. Che lavora anche a casa. Che alleva figli. Non vuole che appaia “strano” per una donna esser un imprenditore: mosca bianca da sopportare più che supportare.
La donna deve essere “presa in considerazione” – sostiene .
I diritti che le spettano – afferma – vanno cercati, con coraggio determinazione, mai con violenza . Sulle donne c’è un’attenzione “alterata” o meglio , che si sopisce poco a poco e si decentra dal vero problema che è quello di considerarla alla pari.
Pensate all’esito fallimentare del #metoo o della legge sull’aborto in Texas. Spero che questo non accada per le donne afgane .
Luce e attenzione sempre viva e accesa sulla donna (in particolare) ma anche sul pensiero e la parola e come farlo se non in una libreria e attraverso un libro.
Perché – conclude– in fin dei conti il compito del libro è proprio questo rendere VIVA e TOCCATA la nostra vita.
Una convinzione ,questa, alla base della nascita della libreria DIWAN che oggi vanta dieci sedi, 50 dipendenti e un pubblico assiduo ed affezionato.
L’incontro in presenza con Nadia Wassef verrà ospitato dalla Spazio CAPITOL dalle 21.30 , per chi è di Pordenone. Ma nessun problema per chi è lontano .
Sintonizzatevi sui canali sociale del festival oppure alla stessa ora sulla TV di PordenoneLegge (PNLEGGETV) per la diretta – info https://www.pordenonelegge.it/tv.
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