Radio Ethiopia | Alessandro Andrei
Sette giorni prima, a Milano, il destino ha deciso per Andrea, senza domande e senza spiegazioni. Solo una settimana prima non avrebbe mai potuto immaginare che si sarebbe trovato in Dancalia, paesaggio di sale e lava. Radio Ethiopia (Les Flâneurs Edizioni) di Alessandro Andrei suona il suo rock e scandisce la folle avventura e le assurde giornate di Andrea Barezzi.
Il quasi quarantenne ha una vita agiata, nessun affetto stabile, un lavoro che lo obera di responsabilità, riunioni e scadenze. Una esistenza monotona in cui sembra non esserci più spazio per nulla: i sogni da ragazzo hanno ormai da tempo lasciato il posto a sensi di colpa, frustrazioni, paure e delusioni. Ma dopo aver concluso l’affare che permetterà alla propria azienda di allontanare lo spettro del fallimento, Andrea si accorge di aver ricevuto un inquietante messaggio da parte di Marcello: l’amico di una vita trasferitosi con la famiglia ad Addis Abeba ora risulta scomparso. Barezzi non ci pensa due volte e vola in Etiopia decidendo di intraprendere il viaggio che cambierà totalmente la sua vita. Ad accompagnarlo nel cuore dell’Africa c’è il saggio Kamal, presenza fondamentale per il protagonista.
Una lacrima compare leggera sul mio viso, scende rapida e si appoggia all’angolo della bocca; è messaggera e porta con sé un sussurro segreto.
Con la sua prosa coinvolgente Alessandro Andrei ci porta in un viaggio fisico e spirituale. Nella spasmodica – e non priva di rischi mortali – ricerca del suo amico, Andrea, sospeso in un limbo di scelte sbagliate e di accanite lotte interiori, cerca anche se stesso, si scopre e cambia prospettiva. Tra ricordi e déjà-vu, ripercorre la dolorosa fine della sua storia d’amore con Virginia, l’allontanarsi delle sue aspirazioni e degli amici fraterni.
Le descrizioni particolareggiate ci fanno immaginare l’affascinante scenario etiope, il variopinto souk, l’aria speziata e acre, donne eleganti e cielo cobalto con bagliori arancio e vermiglio. Ma anche quartieri miseri, una natura spesso matrigna, la corruzione e la violenza di un Paese lacerato dalle contraddizioni. Un romanzo che, sintonizzato sempre sulle frequenze di Radio Ethiopia, ci lascia assaporare il piacere della lontananza nostalgica, del lasciarsi alle spalle paure e debolezze, della necessità di perdersi per ritrovarsi e, soprattutto, di perdonarsi.