A più tardi | Maria Mazzali
Un viaggio nel sé femminile. Un diario introspettivo, che alterna il flusso di coscienza all’acuta autoanalisi. Questa la forma del romanzo A più tardi che l’autrice Maria Mazzali consegna alle stampe per Silva Editore.
Tra le pagine di questa “biografia emotiva” il lettore impara a conoscere Valentina, la quarantenne psicoanalista protagonista della storia, che nell’arco di una settimana trascorsa in solitudine nella sua mansarda parigina, ripercorre il proprio vissuto, le proprie fragilità, i successi e i tormenti di una vita fatta di scelte coraggiose ma anche di insicurezze.
Valentina insegna a se stessa e alle donne come rinascere dal peso delle relazioni sbagliate, dei lutti familiari, delle aspettative e degli stereotipi che gravano ancora oggi sul sesso femminile.
Un matrimonio fallito alle spalle, un episodio di tentata violenza e anni di persecuzioni da parte di più o meno pericolosi stalker fanno di lei una donna fragile e forte al tempo stesso, che alla luce della propria esperienza scientifica e della passione umanistica riesce ad andare a fondo nei propri sentimenti per rinascere a nuova vita.
“Una donna così, pensai, deve aver sopportato l’ingiustizia dell’invidia e la volgarità del desiderio”.
Tale la giudica Alberto, la guardia del corpo che, come un’ombra discreta, vigila sulla sua vacanza catartica. E poi c’è Tancredi, l’amore vero che l’attende e la asseconda in ogni elucubrazione. Due figure maschili che, assieme a quella paterna, bastano da sole a riscattare il genere e alle quali la protagonista dedica lettere intense.
Una narrazione snella, pulita, intrisa di una dose di sognante romanticismo, alla quale si possono obbiettare alcuni passaggi eruditi e autocompiacenti, da imputare certamente alla “deformazione professionale” dell’autrice.
Un libro decisamente al femminile, che aiuta a leggersi dentro, benché Valentina disponga di un benessere economico del quale la maggior parte delle donne comuni e in difficoltà sono prive. Facile immaginare che qualche lettrice non le perdonerà il bodyguard, lo shopping da Louis Vuitton, le cene a base di champagne e i pranzi panoramici sulla Tour Eiffel, confermando quel sentimento di invidia strisciante che lei stessa teme, del quale può essere una vittima consapevole e che prova a esorcizzare attraverso la scrittura.