Intervista a Laura Rizzoglio, autrice de “Edenya”
Laura Rizzoglio, laureata in Lingua e Letteratura tedesca, impiegata e mamma a tempo pieno, scrittrice e pittrice per passione. Ha riscoperto di poter ancora volare con la sua fantasia, ritrovando nel rapporto con sua figlia di quindici anni un pizzico di voglia di riscoprirsi che è diventata, nel tempo, insopprimibile.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Decisamente un fantasy. Edenya è un paradiso alternativo, un mondo sconosciuto, ma legato al nostro da secoli, attraverso “angeli” alquanto atipici che portano a termine una missione fondamentale per la sopravvivenza del loro pianeta. Ma per quanto Edenya sia un luogo splendido, nasconde segreti e intrighi che porteranno a mietere vittime innocenti.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Edenya è stato un modo per riuscire a pubblicare anche le mie vecchie poesie, quelle scritte a vent’anni quando l’amore per la scrittura e la lettura era un fiume in piena che non riuscivo a contenere. La vita, il lavoro e la famiglia mi hanno in seguito “distratto” da questa passione, come dalla pittura… scrivere questo libro mi ha reso felice, perché ho di nuovo pensato a me.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Un anno, circa. L’ho letto e riletto tante di quelle volte che quasi lo conosco a memoria. E ogni volta trovavo parti da rivedere, errori grammaticali, imperfezioni. Conclusi i doveri quotidiani, nel silenzio del sonno dei miei figli, di mio marito e dei miei tre cani, mi ritagliavo le ore che la stanchezza mi concedeva e buttavo giù in parole ciò che la mia mente durante il giorno intesseva.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Non ne ho la più pallida idea. Adoro Baricco, Pennac è stato il mio idolo adolescenziale, la Rowling un monumento da ammirare. Cassandra Clare la trovo impeccabile, ma troppo prolissa nelle descrizioni. Io preferisco cogliere solo i punti salienti dello svolgersi di un avvenimento. Stephenie Meyer, invece, mi piace molto come scrive. Ho trovato i libri molto più belli dei film.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Queen… assolutamente.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Cari lettori, io capisco di essere di parte, ma credo che il mio libro sia proprio una piacevole lettura, rivolto essenzialmente ad un pubblico adolescenziale, ma anche a chi si sente un adolescente dentro. D’altronde l’età non è importante!