Intervista a Stefano Canuto, autore de “La chiave di smeraldo”
Stefano Canuto, sposato, separato, padre di due meravigliose figlie di 14 e 21 anni, Morena e Marisa. Due lauree, attualmente comandante di Polizia Locale in provincia di Brescia, scrive per piacere, rielaborando fatti e personaggi reali incontrati durante la vita reale. La pubblicazione è avvenuta per caso, anzi per scommessa, ma ormai ci ha preso gusto e probabilmente non finisce qui.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
L’incontro con una donna misteriosa al Parco del Valentino, un omicidio rituale e un antico manoscritto condurranno il commissario Tommasi in un’indagine in cui rischierà di essere il principale indiziato, mentre una antica setta satanica cercherà di annientarlo. In un racconto che si alterna tra l’epoca contemporanea e il XVII secolo, il protagonista cercherà l’assassino ma soprattutto se stesso.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
La storia nasce durante la nevicata del 1987, traendo spunto da un fatto realmente accaduto. La storia e le leggende della mia città, Torino, hanno fatto il resto. Tra varie riscritture il romanzo ha preso a poco a poco vita con personaggi vhe finivano per agire per conto loro, sorprendendomi. Questa è l’emozione che più mi appassiona quando scrivo: descrivere un personaggio che mi sorprende.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
La prima stesura (avevo vent’anni) è durata un paio di mesi. Poi tra riscritture successive, pause e nuovi tentativi, ci ho messo vent’anni per giungere alla forma definitiva. Nel frattempo il protagonista cresceva con me, maturava, e alla fine ha un solido passato e un presente credibile. Non scrivo per pubblicare, quindi l’attesa e la riscrittura per me non sono mai stati un problema.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Adoro le trame di Eco (Pendolo di Foucault innanzitutto) e di Dan Brown (Codice Da Vinci e Angeli e Demoni, Inferno non mi piace), ma anche l’umanità dei protagonisti di Manzini e Camilleri. A loro in qualche modo mi ispiro, anche se il mio genere non è propriamente lo stesso. Aspiro ad essere bravo, non famoso, e vorrei che il mio libro rispecchiasse questo desiderio.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Nel book-trailer ho scelto Enigma (Mea Culpa), quindi sarei per una colonna sonora sul loro genere, ma credo vadano bene anche i Carmina Burana. Certo dipende molto dai capitoli, essendocene alcuni in cui potrebbero starci bene musiche più romantiche oppure musiche più hollywoodiane durante l’azione concitata di duelli e combattimenti.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Se cercate una trama che vi tenga legati dalla prima all’ultima pagina, con un finale coerente e appagante, ma soprattutto volete scoprire perché l’Italia debba la sua esistenza ai grissini, allora La chiave di smeraldo è il romanzo per voi.