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Intervista a Manu Libera, autrice de “Bombe e tacchi a spillo”

Bombe e tacchi a spillo

Manu Libera è uno pseudonimo, l’autrice vera è laureata in filosofia e psicologia ed è una copywriter presso un’importante agenzia di comunicazione. Come Manu Libera ha pubblicato, con questo, 26 libri in self pubblishing su Amazon, Kobo, Youcanprint e Kataweb. Nata a Terni nel 1990, si è trasferita a Milano, dove attualmente vive, dopo la laurea conseguita all’università di Perugia nel 2015.

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Il libro è un mix di due generi, il thriller e il soft porn, attuato attraverso una trama che ha al centro la scrittura e la lettura. Un giovane direttore editoriale si ritrova catapultato in una vicenda criminosa sia come possibile vittima che come principale investigatore. Solo lui, infatti, può risolvere l’enigma letterario che è la chiave per arrivare alla verità.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Fin da bambina sono stata attratta dai libri. I miei genitori si erano conosciuti in una libreria. In casa avevamo più librerie che sedie. I libri di mia madre spaziavano dalla letteratura russa e i grandi classici, all’ultimo best seller, mentre mio padre amava i gialli, i thriller, la beat generation e i fumetti erotici dei maestri italiani.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Ho impiegato tre mesi circa. La cosa più difficile è stata ideare il thriller. Avendo in casa un lettore del genere, sapevo benissimo che c’erano delle regole da rispettare. Il lettore deve avere le stesse possibilità di arrivare alla soluzione che ha l’investigatore, per dirne una.
Gli ultimi due mesi sono stati decisivi: costretta a casa da una malattia ho trovato il tempo per portarlo a termine.

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Vorrei somigliare a Borges, ma non ne ho l’erudizione né lo stile. Mi sento di somigliare, nella scrittura, a Pennac e alla Grandes.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Musica lounge, chill out, benissimo ci andrebbe Vanessa Daou.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Leggete questo libro, è una ben congegnata fusione tra il thriller e il soft porn con una spruzzatina di umorismo che non guasta mai.

Autore: redazione

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