Intervista a Renato Bergonzi, autore de "Storia di orti funerali e comunisti" - RecensioniLibri.org Intervista a Renato Bergonzi, autore de "Storia di orti funerali e comunisti" - RecensioniLibri.org

Intervista a Renato Bergonzi, autore de “Storia di orti funerali e comunisti”

storia

Renato Bergonzi è nato in un piccolo paese tra le colline e il mare di Liguria. Si è laureato in sociologia e ha lavorato nel settore sociale. Ha appena raggiunto la meta agognata da molti. La pensione. Ama il mare d’inverno della sua Sanremo. E coltiva l’orto dietro casa. Nel 2015 ha vinto il premio letterario “Parole di terra” con il libro dal titolo “La luce su in paese” (Pentagora edizioni).

Parliamo subito del tuo ultimo libro, Storia di orti funerali e comunisti. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Attilio è un contadino che ha due passioni. La coltivazione dell’orto e la militanza nel suo Partito. Queste passioni gli sono state tramandate da suo padre. Contadino e partigiano. Dovrà far fronte a due grandi dolori. Entrambi legati alla perdita di qualcosa di importante. Non ha mezzi per contrastare quello che gli sta accadendo. Si rifugia allora nella nostalgia e nei ricordi.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Prima è nato l’amore per la lettura. La passione per la scrittura è venuta a trovarmi un giorno lontano. Inaspettata e benvenuta.
Ora mi fa compagnia. Stiamo insieme come una vecchia coppia.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

L’idea del libro è nata nei bar. Quelli di una volta, dove non è di moda lo spritz, ma il campari soda o il bianchino. Ascoltando la delusione di vecchi partigiani, o anziani militanti comunisti. O al mio paese d’origine, guardando la fatica di chi coltiva ancora l’orto, solamente per passione o perché non ha altre alternative. Poco più di un anno il tempo di scrittura.

LEGGI ANCHE:  Intervista a Filippo Tofani, autore di “Da qualche parte in Toscana”

Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Mi piacerebbe avere la penna poetica di Biamonti. Scrittore ligure come me. Un po’ selvaggio e poco incline alla confusione.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Qualcuno salterà sulla sedia. Ma è L’internazionale. Lo so. lo so. Già la metà dei potenziali lettori storcerà il naso. Ma è così.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Chi ha subito una sconfitta o un torto. Chi fa fatica. Chi preferisce un piccolo orto rispetto a un grande campo. Chi pensa che la nostalgia, tutto sommato, possa anche essere considerata un’àncora di salvezza. Costoro potranno apprezzare questo libro.

Autore: redazione

Condividi Questo Post Su