Intervista a Vincenzo Di Michele, autore de “Animali in guerra vittime innocenti”
Vincenzo Di Michele, laureato in Scienze Politiche, ha lavorato nella redazioni giornalistiche trattando svariate tematiche: dalle disposizioni legislative, ai temi storici fino a indagini di attualità. Le sue pubblicazioni: La Famiglia di Fatto; Io Prigioniero in Russia oltre 50000 copie; Guidare Oggi; Mussolini finto Prigioniero al Gran Sasso “Pino Wilson vero capitano”, Come sciogliere un matrimonio alla sacra Rota, Cefalonia Io e la mia storia. In questa intervista ci parla del suo Animali in guerra vittime innocenti.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Parla del coinvolgimento degli animali nelle guerre degli uomini durante la I e II guerra mondiale. Non tutti sono a conoscenza che milioni di bestie innocenti tra cavalli, cani, gatti, muli, piccioni, morirono inermi sui campi di battaglia. Tra colpi di cannone, bombe e mine tutti questi animali giacevano deturpati e a brandelli: i cavalli col ventre squarciato, i muli senza testa e così via…
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Per molti anni ho scritto sulla normativa stradale e anche sul diritto di famiglia. Tematiche queste, formative per la scrittura di testi, ma prive di fantasia per un giornalista/scrittore in cerca di nuove inchieste e nuovi generi. Praticamente già avevo una base consolidata e pregressa…dovevo trovare però il genere narrativo per nuovi stimoli e così eccomi qui in veste letteraria.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Diciamo due anni, ma non è la risposta giusta perché era già da più tempo che pensavo a raccontare il sacrificio ingiusto e le sofferenze patite da altri esseri umani. Atmosfera e ambiente? Scrivo 24 ore su 24 nella mia mente e via via annoto nel taccuino o mando sms a me stesso. Ogni scena, ogni fatto cerco di ricollegarlo al mio libro perché in quel momento è parte integrante della mia vita.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Non posso negare che i libri più titolati come i vincitori del premio Strega tra cui Pennacchi, Nesi e Cognetti li ho trovati esempi cui ispirarsi. Ci sono però molte persone che hanno scritto libri molto interessanti e sono però sconosciuti al grande pubblico. Sono Ufficiali di guerra, medici, imprenditori che hanno scritto la loro vita. Ebbene tanti di loro mi hanno regalato uno stile tutto mio.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Dietro un libro, non c’è il lavoro di una sola persona. C’è un marchio, c’è un autore, c’è un correttore, un impaginatore e tante altre persone che lavorano in un progetto editoriale. Non basta c’è anche un sentimento, un’ emozione e tante insicurezze.