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Intervista a Fulvio Drigani autore de “#ColVentoInPoppa”

Col vento in poppa

Fulvio Drigani nasce a Genova, cresce a Mantova e si laurea a Milano, diventando così un originale incrocio fra Mediterraneo e nebbia padana. Sviluppa poi un’anima cosmopolita lavorando e viaggiando in quattro continenti per anni. Tuttavia, nel 2015, decide di dedicarsi alla scrittura e nel 2019 pubblica #ColVentoInPoppa, il suo primo romanzo. Oltre a scrivere, recensisce libri per un Circolo Letterario.

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Due coppie di venticinquenni, tutti molto diversi fra loro, fanno un lungo viaggio che raccontano tramite un hashtag su Twitter. Seguite le loro avventure, i problemi sentimentali, gli incontri, e condividete anche i momenti drammatici con, sullo sfondo, i paesaggi incredibili e le civiltà esotiche dell’Asia. Alla fine, niente sarà più come prima. Il libro è dunque un romanzo di formazione, ma non solo…

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Pur amando scrivere, ho passato parecchi anni della mia vita intensamente, preso dall’azione. A un certo punto, però, ho capito che qualcosa di fondamentale mi mancava e, sostenuto da chi capiva che ne avevo le capacità, ho deciso che la scrittura dovesse prendere un ruolo centrale nella mia esistenza. Così è stato e ne sono ora molto felice.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Circa tre mesi, considerando che avevo già una conoscenza molto precisa dei luoghi dove è ambientato il romanzo. C’è voluto però poi un annetto per raccogliere e includere i commenti di chi lo ha letto in anteprima.

Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Fante e Lansdale mi appassionano. Raccontano una storia con realismo e chiarezza di linguaggio, ma sono anche profondi, perché sanno scavare nelle vite degli uomini comuni. Ovviamente io cerco di essere solo me stesso, ma la passione per il reale, per la chiarezza di linguaggio e per vicende umane dal significato tutt’altro che banale mi accomuna a loro.

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Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Più volte nel tempo, la mia musica preferita è cambiata. Oggi come oggi, metterei come colonna sonora Hola di Marco Mengoni con la partecipazione di Tom Walker. È una bellissima canzone, è italiana, ma, con Tom Walker che canta in inglese, anche cosmopolita. Come me.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

#ColVentoInPoppa è un viaggio avvincente e dal finale sorprendente, ma che affronta anche temi quali il rapporto fra i generi, le differenze culturali e la guerra, lasciando al lettore lo spazio necessario per farsi un’opinione.

Autore: redazione

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