Intervista a Melissa Negrisoli, autrice de “Il dono”
Melissa Negrisoli vive in un paesino in provincia di Mantova col marito Alessandro e i loro due figli, Margherita e Ismaele. In questa intervista ci parla del suo romanzo Il dono.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il dono è un fantasy contemporaneo; racconta di Emma e di come la sua vita sia sconvolta dalla comparsa di visioni, proprio nel momento che dovrebbe essere per lei di maggiore felicità: l’attesa di un bambino. Emma tenterà di comprendere quale sia lo scopo profondo di questo dono, in un vorticoso susseguirsi di eventi che la accompagneranno ad un’ultima, drammatica, decisione finale.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
È sempre stato dentro di me, ma l’ho sepolto sotto a chilometri di scelte diverse che mi hanno portato su altre strade. La nascita dei miei figli mi ha fatta ‘svegliare’, e ho capito che fare quello che ci rende felici non può che migliorare la nostra vita, e di conseguenza quella di chi ci sta intorno. E il tempo si trova, nonostante i mille impegni!
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Se ci penso ancora sorrido: ci ho messo circa sei mesi. Scrivevo solo di notte, al buio, con la luminosità dello schermo dell’i-pad al minimo per non svegliare mio figlio piccolo che nel frattempo allattavo. E durante la pausa pranzo leggevo le evoluzioni a mio marito…che mi ha massacrata quando i capitoli diventavano noiosi e senza pathos. Soprattutto grazie a lui IL DONO è diventato realtà.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
A questa domanda davvero non posso rispondere: la mia umiltà me lo impedisce! Da accanita lettrice venero moltissimi grandi autori, ma non ho assolutamente la pretesa di paragonarmi minimamente ad alcuno di loro.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Un paio di mesi fa ero ferma al semaforo e in radio hanno lanciato un nuovo singolo di un cantante che ahimè non avevo mai sentito nominare: dopo le prime note mi è venuta la pelle d’oca ovunque e durante tutta la canzone è stato come vedere un film del mio romanzo. Si tratta di ‘Be alright’ di Dean Lewis.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Cari tutti! Vi saluto augurandomi che chiunque di voi possa trovare la passione nella vita: quella che ti tiene sveglio la notte, che non ti fa provare stanchezza, il motore che ti spinge a dare sempre il meglio. Un abbraccio!