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Intervista a Vincenzo Pisano, autore de “La Rosa dei 20”

La Rosa dei 20

Scrive la sua prof d’italiano, Annamaria Terrile (1970): “La bellezza e la genuinità sono alla base dell’attenzione sensibile di Vincenzo. La poesia e la prosa sono nel suo dna, ha un futuro“. Vincenzo Pisano, Informatico/Musicista, età 62, autore del brano “Sui Monti della Laga”, inno “Amatrice Libri” 2015. 37 articoli pubblicati sul GBN (Giornale d. iuone Notizie) e due sulla rivista internaz.le “Dante Magazine”. In questa intervista ci parla del suo La Rosa dei 20

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Sono venti racconti. I protagonisti dei “venti” scenari realistici/fantasy vivono nel presente o sono proiettati in un possibile futuro risultato dalle difficili scelte plausibilmente giuste dettate dal buon senso. Genere Fantasy/Real, vengono affrontate tematiche sociali di grande attualità e rilevanza; non mancano spunti comici e situazioni divertenti intrise nella suspense d’insieme. 

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Scrivo dall’età di 10 anni poesie, racconti e canzoni. L’amore per la scrittura fin da piccolo cresce di pari passo con l’amore per la musica, un’esigenza artistica volta alla rappresentazione del bello, della gioia di vivere. In età adulta si trasforma in un desiderio di divulgazione di cultura attraverso l’esperienza di vita tradotta in racconti favolistici accattivanti e spesso divertenti.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Si tratta del terzo libro di una collana iniziata con favole per bambini ove vengono rivoluzionati gli schemi tradizionali: es. il lupo non è cattivo. Trattandosi di 20 racconti sono venti contesti diversi che mi hanno ispirato. Ho da sempre a cuore il destino dell’umanità e l’atmosfera fantasy è stata da sempre il motore ispiratorio. Taluni racconti sono tratti da episodi di vita realmente vissuti.

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Mi sono sempre identificato in Hans Christian Andersen, per me il favolista top, nel suo felice tentativo di istruire gli adulti attraverso racconti destinati ai bambini. Tale è lo scopo del mio scrivere, racconti piuttosto che romanzi, mirati alla riflessione, sulle orme di Andersen.

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

La canzone di Edoardo Bennato “Ogni Favola è un Gioco”.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

La strada del Buon Senso è lunga, in salita e ricca di ostacoli. Un buon libro può costituire una valida guida per riflettere.

Autore: redazione

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