Bestiario sentimentale | Guadalupe Nettel
Bestiario sentimentale di Guadalupe Nettel (edito in Italia da La Nuova Frontiera) è una raccolta composta da cinque racconti incentrati sul rapporto tra umani e animali, certo, ma questa è solo la superficie di un ‘gioco’ offerto dall’autrice per scavare molto più a fondo.
I pesci combattenti, gli scarafaggi, i gatti, un fungo e una vipera, diventano strumenti e vere e proprie occasioni per consentire a donne e uomini, giovani e non, di fare i conti con la propria natura e di guardare meglio e con occhi diversi l’ambiente circostante, fatto di stralci di vita non sempre soddisfacente e di rapporti e relazioni precarie e decisamente in bilico.
Pensare che qualcosa di vivo avesse colonizzato i nostri corpi, proprio nel luogo in cui l’assenza dell’altro era più evidente, mi colpiva e mi commuoveva.
Esseri viventi fragili (non gli animali) chiamati finalmente a rispondere agli stimoli della vita quotidiana, senza più lasciarsi vivere, bensì vivendo e decidendo. Non sempre l’uomo e la donna riescono a cogliere questo invito, offerto dagli inquilini ‘animaleschi’ ma, in qualche modo, in loro una scintilla torna ad accendersi, magari per decisioni e scelte future.
Il New York Times ha scritto: “Guadalupe Nettel crea meravigliosi parallelismi tra le avversità e le follie dei suoi personaggi umani e degli animali con cui vivono, siano essi domestici o semplici parassiti“
Non possiamo far altro che essere d’accordo con tale commento. L’autrice rievoca magistralmente le debolezze degli umani e le butta in pasto alle convivenze con gli animali, stabilendo dei parallelismi ambiziosi, e ben riusciti, che fanno riscoprire un concetto spesso accantonato: la complessità delle menti e dei rapporti umani è in realtà cosa semplice, a patto che si riesca a guardare bene e a individuare la giusta inquadratura.
Quante volte ci ostiniamo a far funzionare qualcosa che non va pur conoscendone ogni singolo limite? I consigli ci scivolano addosso, sino a quando non provengono da dentro. Solo in quel momento parte la vera rivoluzione personale, spontanea come le fusa di un gatto, prorompente come la fuga di uno scarafaggio.
Novembre 26, 2018
Commento scabro ma succoso, che evita le facili generalizzazioni per approdare ad un nuovo approccio: guardare (a) gli animali per guardare sé; ma non soltanto, pena l’attribuzione di un ruolo meramente strumentale a questi ultimi. Lo leggerò.