Intervista a Gianpiero Pisso, autore de “Quando la luce squarciò le tenebre”
Giampiero Pisso è nato e vive con la sua famiglia sulle sponde del Lago Maggiore. Ingegnere aeronautico in pensione, coltiva giornalmente le sue tre passioni: leggere, scrivere e dipingere ad acquarello, ma è soprattutto la seconda che assorbe molte delle sue giornate, tant’è che è alla perenne ricerca di storie degne di essere raccontate. Ad oggi ha pubblicato sette romanzi (in prevalenza storici).
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Si tratta di un romanzo storico e credo che si possa trovare in esso ciò che difficilmente i libri classici sull’argomento riportano: la “vera” storia della lampadina e della trasmissione di energia elettrica a lunghe distanze. Se è risaputo come Edison sia l’inventore riconosciuto dalla Scienza, pochi sono al corrente che senza l’intervento del “mago del Castello”, saremo ancora avvolti dalle tenebre.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Scrivere è per me rapportarsi con gli altri, stabilire un legame privilegiato con chi mi legge, talvolta mi contatta e mi fa domande sulle letture, alle quali rispondo sempre con grande piacere. Il mio gioco sta nell’immaginarmi che volto possa avere, se il libro gli sia piaciuto o meno, se abbia potuto aggiungere qualcosa alle sue conoscenze.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Mi sono documentato per 4 mesi prima di scrivere una sola parola. Le informazioni sull’argomento erano scarse (soprattutto su Arturo Malignani, il “mago del Castello”, l’italiano che ha umiliato, lui da solo, cento scienziati americani di Thomas Alva Edison). Questo è un tipico esempio di come la genialità italica possa stupire il mondo. Poco importa se di lui solo gli udinesi abbiano il ricordo.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Amo molti autori di romanzi storici, italiani e stranieri ma non ho mai cercato di imitarli. I miei racconti possono piacere o non piacere ma penso che non risentano di alcuna altra penna. Se non è così allora è successo in modo non voluto, forse perché leggendo tanto questo genere, qualcosa mi è rimasto dentro senza accorgermene.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Un pezzo di Bocelli ma tenuto molto basso, quasi da udirsi appena. Mi piace molto la sua voce e le sue interpretazioni sono in grado di trasmettere quelle emozioni che spero tanto anche la mia opera possa far nascere.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Volete sorprendervi? Volete inorgoglirvi di essere italiani? Allora sfogliate “Quando la luce squarciò le tenebre” e lasciatevi guidare a fine 1800/inizi 1900 quando molti scienziati cercavano di illuminare le nostre notti. Editore Le Mezzelane.