Intervista a Gennaro Loffredo, autore de “Open Arms – I segreti dell’isola”
Gennaro Loffredo, nato a Pozzuoli nel 1971, ha studiato lingue e letterature straniere. Coltiva l’interesse per la musica, gli scacchi, l’astronomia, il cinema e la letteratura, in special modo straniera; legge soprattutto classici, thriller e saggi.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Le indagini di un improbabile detective inglese su una remota isola del Pacifico, un luogo di pace e prosperità fondato sull’accoglienza sul quale vigono regole molto originali. Il governatore, Mark Cassini, ha lasciato una lettera di commiato e si è dato fuoco, lasciando sconcertata l’intera comunità. Ma è proprio così che sono andate le cose? Romanzo tra avventura, mistero e fantascienza.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Amo l’arte in tutte le sue forme, dalla composizione di un musicista fino ad una combinazione scacchistica. Anche la letteratura, in quanto arte, si propone di lasciare una traccia di sé. Questa “impronta” sarà più o meno visibile e persistente a seconda del messaggio che contiene. Scrivere mi avvicina alle persone.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Tanto! La prima edizione di questo romanzo è stata pubblicata cinque anni fa, e questo è solo il primo di una tetralogia. Ma tutto si trasforma, me compreso. Alcuni eventi, come raccontati, mi stavano stretti, e così, insieme ai miei fidati collaboratori, ho trascorso un altro anno e mezzo a riscrivere gli episodi che non mi piacevano più. Il romanzo è cambiato nella forma, ma non nella sostanza.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Leggo così tanto che non faccio in tempo ad affezionarmi ad uno stile o ad uno scrittore. Compiendo un enorme sforzo il mio libro potrebbe rievocare 1984 di Orwell? Il Mondo nuovo di Huxley? Il Cerchio di Eggers? Il Signore delle mosche di Golding? Paragoni irriverenti, lo so! Confesso di aver letto gli ultimi tre ben dopo avere scritto Open Arms, però in alcune cose mi ci sono rivisto.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Domanda facilissima: The Nightfly di Donald Fagen, intendo l’intero album.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Se amate riflettere con il sorriso stampato sulle labbra, questo libro potrebbe piacervi. Meglio se, come me, avete vissuto l’atmosfera degli anni 80.