Intervista a Francesca Buzzotta, autrice de “La Certezza dell’immortalità”
Francesca Buzzotta è nata a Palermo dove vive e lavora. Sposata, madre di due ragazzi. Insegnante di lingua e civiltà inglese presso uno dei licei della sua città. In questa intervista ci parla del suo La Certezza dell’immortalità.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
La storia è ambientata a Piana dei Greci (Pa) e si sviluppa tra fine del’ 800 e gli inizi del’ 900. I personaggi principali sono Veronica Palermo, figlia di contadini, bella e spregiudicata e Don Giorgio Di Giovanni, ricco feudatario. Queste due figure sono presenti fin dall’inizio dell’opera, quali elementi di raccordo, trait d’union, filo conduttore dei due segmenti narrativi del romanzo.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Credo di aver riversato nella mia scrittura il mio amore per le lingue e il mio animo cosmopolita. L’obiettivo è quello di trasmettere la visione di un mondo letterario, attraverso l’esplorazione delle nostre vite e quelle degli altri, che non resti ancorato ai luoghi in cui i fatti si sono svolti, ma sia recepibile da qualsiasi reader che vi possa ritrovare gli accordi emozionali del cuore.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Circa quattro anni. I primi due sono stati dedicati alla ricerca delle fonti, raccolto tutto il materiale ho cominciato a scrivere. Non ho una stanza in particolare. Il più delle volte ho scritto al mio computer fisso ma ho usato anche il mio laptop nella mia casetta tra le colline e il mare. Adoro le piante grasse e guardare il mio giardinetto con il mare in lontananza mi ha ispirato.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Non credo di essermi inspirata a nessun autore e poi non mi permetterei mai di fare paragoni. Io ho cominciato a scrivere perché volevo raccontare questa storia. Non mi sono posta il problema a chi vorrei somigliare.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Se avete visto il film di Ficarra e Picone “Andiamo a quel paese”, la canzone “Cocciu d’amuri” di Lello Analfino, rende perfettamente l’atmosfera in cui nasce e si sviluppa la storia d’amore tra Nica e Giorgio.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Volete vivere una struggente storia d’amore? Nica e Giorgio con il loro amore vi dimostreranno che l’amore tenuto costantemente acceso conduce con certezza all’immortalità, perché solo amare ed essere amati ci farà ricordare per sempre.