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Intervista ad Angelarosa Weiler, autrice de “Il Volo del Grifo”

Il Volo del Grifo

Angelarosa Weiler è nata e cresciuta sulle sponde del Verbano sino all’adolescenza, poi si è trasferita a Milano, è sposata ma non ha figli. Ha lavorato come traduttrice ed interprete. In gioventù ha volato per hobby ai comandi di un monomotore. Ora vive nella campagna toscana in compagnia dei suoi cani, ama la letteratura, la musica, il cinema e le passeggiate tra il verde e le rive del mare. In questa intervista ci parla del suo Il volo del Grifo

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

La protagonista nasce nel 1945. Il padre, nome di battaglia Greif, pilota della Luftwaffe, cade da eroe nei cieli sopra Berlino. Lascia in Italia una vedova con in grembo una bimba, destinata ad un’esistenza difficile. Volando nei cieli e dentro se stessa, la figlia di “Grifo” cerca quel padre mai conosciuto. La vita la prova duramente; è in quel momento che la natura del padre mancato emerge.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Ho letto di tutto, avidamente e molto, sin da bambina. Essendo bilingue, ho lavorato come interprete, traducendo i lavori scritti da altri. Al termine dell’attività lavorativa, ho iniziato a scrivere quasi per gioco. Le trame dei miei romanzi sono intrecci tra storie di vita vissuta “ascoltate qua e là” e sprazzi di fantasia.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

La mia compagna d’avventura è la luna. Non sono più giovane, soffro d’insonnia. Nel silenzio della campagna toscana in cui vivo, un antico bancone da falegname è diventato la scrivania dove nascono i miei romanzi. Il Volo del Grifo è stato scritto di getto, in poco tempo, meno di un mese, poi è stato letto, riletto, meditato e corretto mille volte. Sempre alla luce della luna……

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Vorrei assomigliare ad Elena Ferrante o ad Isabel Allende, ma non sono un’arrogante. Dirò che mi sento loro vicina per aver letto ed apprezzato le loro opere, autentiche, spontanee, specchio delle realtà sociali che ognuna di loro ha conosciuto. Una confessione che rivela la mia età: amo tanto Liala per il suo stile delizioso. Vorrei che Il Volo del Grifo potesse essere sottotitolato “Signorsì”!

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Risposta difficile! Nella trama si alternano situazioni difficili, buffe, drammatiche e misteriose, accompagnate da momenti in cui sono richiesti atti di vero e proprio coraggio. Se dovessi scegliere una singola colonna sonora, utilizzerei quella del film “Elizabeth – The Golden Age” di Armstrong e Rahman.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Sono un’attempata autrice esordiente, incapace di rinunciare a sognare e fare progetti per il futuro. Mi auguro che Il Volo del Grifo sappia stupirvi piacevolmente e che grazie a Voi possa volare il alto!

Autore: redazione

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