Intervista a Marco Moretti, autore de “Il senso di Mario per i guai”
Marco Moretti nasce a Carrara nel ’62 e dal ’90 vive a Genova dove ha moglie, figlia e un cane. Fa il medico, ma spera non per sempre! In questa intervista ci parla del suo Il senso di Mario per i guai – Disavventure di una persona comune, o quasi.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Sette disavventure in cinque luoghi del cuore, Italia. Il protagonista si caccia in guai seri e ne esce a modo suo, da persona comune o quasi. Perché è il quasi che fa la differenza. Storie noir tra città e provincia.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Uso i cinque sensi e gusto la vita, mi piace pensare di essere come Alice: andare dall’altro lato dello specchio e, tornato, raccontare ciò che ho vissuto.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Quattro mesi, tra casa e viaggi. Tra città e montagna, da scrivania a balcone sul verde. Gli attimi liberi da lavoro e poco sonno passano alla tastiera e sugli appunti. La gestazione è lunga!
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Camilleri e Manzini, ma se il secondo ha mescolato le carte creando un commissario “sporco”, io le sparpaglio ancora. È uno come noi che svolge le indagini, stagione per stagione. Ogni storia, autoconclusiva, si può leggere per prima.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Blues, blues e ancora blues. Da quello urbano elettrico all’acustico delle radici.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
#ilsensodimarioperiguai Perché sangue, sudore e lacrime scorrano. Per fatica, dolore o gioia. Ma l’ importante è che scorrano come il fiume verso il mare. Come la vita.